Lo spettacolo teatrale tratto dal libro dello scrittore Pietrangelo Buttafuoco, con Salvo Piparo, Costanza Licata e Irene Maria Salerno è “Un’opera dei pupi” contemporanea sulla mentalità mafiosa dei siciliani, sulla politica dei vitalizi e delle prebende tipica della regione Siciliana. Uno spettacolo: “Buttanissima Sicilia” che esiste già da due anni in continuo aggiornato, riscritto e ricucito a ogni occasione dal giornalista Giuseppe Sottile che ne cura la regia. “Sono andato in scena con questo spettacolo circa settanta volte – racconta l’attore Salvo Piparo – ma questa volta ha tutta un’altro sapore”, già perché l’incasso di “Buttanissima Sicilia” che andrà in scena domenica 14 maggio alle 18 al Teatro Politeama di Palermo, sarà interamente devoluto ai disabili gravi, quelli che ancora la Regione Siciliana non trova il modo di aiutare.
“C’era da tempo la volontà di collaborare con l’associazione Balistreri che si batte per i diritti dei disabili – continua Piparo – e siccome ultimamente tanti miei amici da Pif a Salvo e Valentino (Ficarra e Picone, ndr) si sono battutti per loro, volevo ricordare a tutti che la battaglia continua. Dobbiamo cambiare il modo di pensare e non posteggiare davanti agli scivoli per i disabili, ad esempio“. Lo spettacolo parla dello scandalo della Saguto e Tutino, tutti temi che anche se sono passati rimangono attualissimi.
Lo spettacolo indaga l’aspetto antropologico dei siciliani, la loro formamentis. Un teatro in cui vanno in cena protagonisti pomposi di una tragedia che è la tragedia della Sicilia abbandonata, saccheggiata e irredimibile. Il protagonista, continuamente evocato e sbeffeggiato, simbolo di un’isola senza speranza, è Rosario Crocetta, l’attuale governatore, alias “Saro”, interpretato da Piparo. “Anticipo anche che stiamo lavorando al seguito di Buttanissima: Strabutanissima, si intitola – aggiunge Piparo – e continua la saga della politica dei siciliani, dei mezzi termini, del modo di fare di dire e non dire. Della mafia e dell’antimafia che da sempre ha fatto venire il dubbio che c’era qualcosa che non andasse”.
“La Sicilia è terra che non sa mai riconoscere le sue tragedie“, dice l’attore in scena durante lo spettacolo, passando dalla risata alla malinconia. E ogni tragedia diventa avanspettacolo: opera dei Pupi, appunto. Le ballate di Costanza Licata e Irene Maria Salerno intramezzano “’u cuntu“: voci sfottenti e sguaiate del popolo siciliano che, seppure rassegnato, non risparmia lo sberleffo ai potenti. Basti citare l’inarrivabile ballata dedicata a Crocetta, piena di ammiccamenti e accrocchi linguistici: “Così parte la favola. C’era una volta un re. Sasà, Sariddu, Peppino e Sesè”.
Costo biglietto:
Euro 14 intero
Euro 12 riduzione carte sconti: cral, insegnanti, Feltrinelli e disabili
Euro 10 bambini fino a 12 anni
Acquistabile: Www.vivaticket.it
Presso il botteghino del Politeama
E in tutti i punti di prevendita Vivaticket
botteghino: 091 6072532
Dalle 9 alle 16.30
GUARDA IL VIDEO CLICCA QUI