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Caffè, l’Italia al 4° posto nell’export mondiale: piace anche l’espresso siciliano

lunedì 10 Giugno 2019
Marco Maria Scaglione
Marco Maria Scaglione

Il caffè rappresenta uno dei settori industriali più floridi dell’industria agroalimentare del nostro Paese, con caratteristiche endogene che rendono la sua produzione ed esportazione unica rispetto a quella di altri prodotti.

La produzione di caffè è ad esempio soggetta ogni anno a forti sconvolgimenti dovuti ai fenomeni climatici, quali il riscaldamento globale e la siccità, con conseguente rincaro dei prezzi.

Nonostante tali vulnerabilità, dall’inizio del nuovo secolo il mercato del caffè è in piena espansione, con ritmi di crescita produttiva e commerciale elevati. Ed infatti, i dati dell’ICO (International Coffee Organization) riportano per il 2019 un incremento della produzione globale dell’1,5% rispetto al biennio precedente – con Africa e Sud America a trainare tale rialzo – accompagnato a un + 5,7% delle esportazioni globali.

caffeSe il Brasile rimane il paese-simbolo di tale bevanda, nonché il primo produttore al mondo, raggiungendo oggigiorno volumi di vendita all’estero mai raggiunti negli ultimi dieci anni, il mito della “tazzulella ‘e cafè” continua a contraddistinguere, insieme a pizza e mandolino, anche lo status italico, per voler citare gli stereotipi nostrani più “indolori”.

Ma siamo sicuri che il miglior caffè si beva in Italia? È stata questa la domanda attorno alla quale è sorta la recente inchiesta di Report (VIDEO IN BASSO), che ha visto il giornalista Bernardo Iovene e due esperti assaggiatori testare l’espresso in alcuni dei più rinomati bar napoletani, tra cui caffè Gambrinus e la Torrefazione Moreno.

Ebbene, la proposta gastronomica che si celava dietro la celebre “Miscela Segreta” si è rivelata a dir poco deludente: prodotti risultati rancidi e astringenti, chicchi troppo tostati, perdita dell’aroma durante il processo di preparazione, incerta provenienza del caffè.

Tuttavia, i risultati di quest’inchiesta non alterano uno scenario di crescente apprezzamento e rinnovata popolarità del caffè italiano, testimoniato, al di fuori dei confini nazionali, dal 4° posto detenuto nella classifica dei maggiori esportatori mondiali e, a livello di consumi interni, dalla recente proliferazione degli specialty coffee: bar specializzati in cui è possibile trovare caffè dalla provenienza certa (Etiopia, Colombia, Brasile, Ruanda) e in cui i titolari sono giovani e selezionano personalmente il proprio caffè e i loro produttori di riferimento.

E la Sicilia non rimane certo a guardare: realtà come Zicaffè continuano a dire la loro con riguardo alla qualità del caffè e alla crescente affermazione commerciale all’estero. Il loro successo deriva dall’efficace abbinamento di una gestione imprenditoriale fedele alla tradizione familiare (che vede adesso al timone Antonio Zichittella e il figlio Gabriele) ad una mentalità innovativa e aperta alle mutevoli richieste dei mercati internazionali, ove Zicaffè è presente capillarmente, sfruttando le sinergie economiche di numerosi paesi, in primis Marocco e Russia.

A livello sistemico, l’esportazione di questo prodotto richiede il continuo reperimento di concessionari esteri con i quali l’impresa madre possa interfacciarsi per proporre tanto il prodotto finito quanto i macchinari strumentali alla sua preparazione in loco. La complessità del processo di selezione dei concessionari esteri aumenta nella misura in cui si debba affidare a questi la delicata gestione dell’assistenza post-vendita.

Del pari, altrettanto delicato è il reperimento di materie prime che non provengono, come per la maggior parte delle produzioni agroalimentari siciliane, dal patrimonio interno alla regione, bensì da Paesi naturalmente e storicamente predisposti alla loro coltivazione e trasformazione, quali Brasile ed Etiopia.

Tuttavia, per esportare questo prezioso prodotto non c’è nessuna Miscela Segreta a celare la formula del successo, che si spiega unicamente in termini valorizzazione della tradizione e forte propensione ai mercati esteri.

 

Se vuoi saperne di più sull’esportazione del caffè e sui mercati internazionali di riferimento, scrivimi a marcomaria.scaglione@gmail.com

 

L’INCHIESTA DI REPORT:

“Caffè: il buono, il rancido e il ginseng” (del 03/06/2019)

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