Non bastano l’estro di Verre, la presenza ridondante di Pohjanpalo e neanche un avversario tecnicamente inferiore come il Mantova per permettere al Palermo di ritornare a sorridere e conquistare i tre punti. Foga, paura, leggerezza e distrazione sono tutti gli ingredienti che hanno decretato l’esito finale del ventiseiesimo turno di serie B. Contro la squadra di Possanzini il club di viale del Fante non va oltre il 2-2, costretto persino a rincorrere nel corso delle prime battute della seconda frazione di gioco.
Calano il gelo e le nubi al Barbera. Giunge così il momento più buio della stagione e delle riflessioni. Tante occasioni create e un pizzico di sfortuna non fungono da alibi, con due soli punti nelle ultime quattro uscite e l’uscita dalla zona playoff.
Palermo a trazione offensiva per Dionisi. Il passaggio al 3-5-2 non ha soddisfatto le aspettative e tutte le statistiche parlano ed evidenziano una squadra in difficoltà, non solo in fase difensiva, con sei gol incassati solo nelle ultime tre uscite, ma soprattutto in attacco, con i dati relativi alla realizzazione in netto peggioramento. La settimana post Spezia è servita così per sperimentare nuove idee, con la necessità di trovare più spazio tra le linee e sopperire contemporaneamente le lacune lungo gli esterni. L’inserimento di Verre nell’undici titolare, a discapito di Segre, funge così da esperimento, alla ricerca di fantasia e imprevedibilità, per una manovra offensiva ad oggi fin troppo sterile. Riscritta così la formazione in un 3-4-2-1, con il numero 26 al fianco di Brunori e alle spalle del neoacquisto finlandese. Il tecnico toscano, però, punterà anche su quella che può essere definita come una delle note più positive della trasferta ligure: la nuove colonna vertebrale composta da Audero, Magnani, Blin e Pohjanpalo. Dopo gli ottimi spunti della scorsa settimana, il match contro i lombardi è una vera e proprio prova del nove.
Avvio col brivido per il club di viale del Fante. La partenza non è delle migliori e i rosanero subiscono le prime ripartenze dei biancorossi. Dalla punizione degli ospiti nasce l’intervento scomposto di Verre su Mensah. L’arbitro è costretto a ricorrere al var. Dopo attimi di tensione la sentenza: nessun rigore. I rosanero subiscono il colpo e la confusione pervade la difesa, che si lascia ipnotizzare dal pressing del Mantova, rischiando la doccia fredda. Lo shock dura giusto una manciata di minuti, prima che i padroni di casa inizino ad ingranare la marcia.
A incitare alla carica è proprio Verre, prima con un tiro dal limite dell’area, terminato appena sopra la testa di Festa e poco dopo con ottimi spunti e suggerimenti per i compagni di reparto. Il mirino, però, è ancora da calibrare. La precisione soprattutto nei passaggi è la grande macchia che pregiudica il lavoro della formazione siciliana, spesso in ritardo nella lettura del gioco e influenzata dalla foga. L’ex Sampdoria si incarica così di risollevare il morale e la fiducia. Al ventiseiesimo il filtrante di Ranocchia raggiunge in verticale Pohjanpalo. La sponda del numero 19 si trasforma in assist per il destro chirurgico da fuori area di Verre, ben smarcatosi da Solini: 1-0.
La risposta della squadra di Possanzini è immediata, con il lancio lungo della retroguardia per lo scatto di Mensah, che sfugge via a Magnani trattenendolo per la maglia. A mantenere invariato il tabellino ci pensa Audero, con un doppio intervento sulle ribattute del ghanese. Superata la mezz’ora, ancora il finlandese e il numero 10 sono i più pericolosi, ma le loro conclusioni trovano il muro delle maglie gialle, in soccorso di un Festa sempre in allerta.
Le contenute capacità tecniche dei lombardi non sembrano poter impensierire più di tanto il Palermo. I due attaccanti biancorossi sono i più insidiosi, ma la difesa rosa regge, seppur con qualche problema di troppo. A soffrire maggiormente è la corsia di destra, con Diakité spesso in affanno e costretto a rincorrere.
Nonostante limiti ed evidenti differenze il Mantova non demorde e al rientro dagli spogliatoi sorprende il club di viale del Fante, dormiente, viene colto di sorpresa. Ceccaroni si dimentica di Mensah che senza esitare beffa Audero pareggiando i conti: 1-1.
I padroni di casa provano a rialzare la testa e riprendere in mano le sorti del match. L’affinità tra Verre e Pohjanpalo migliora minuto dopo minuto, sostenuti da un Brunori, nel giorno della sua centocinquantesima presenza in maglia rosanero, nel ruolo di battitore libero. Per loro una chance a testa, con l’ex Venezia bravo a impegnare al volo Festa. Passano appena dieci minuti e gli ospiti prendono il volo sfruttando un corner. La parabola del pallone raggiunge Brignani, che di testa supera la marcatura leggere di Baniya e timbra il sorpasso: 1-2.
Ma i rosa sono anche sfortunati. L’occasione per ristabilire l’equilibrio compare appena pochi secondi dopo, grazie alla punizione battuta da Ranocchia e destinata alla zampata del numero 19. Ad opporsi è il palo. Al sessantesimo Dionisi corre subito ai ripari, sostituendo uno spento Lund e uno esausto Verre, rispettivamente per Pierozzi e Le Douaron. Il francese si rende subito protagonista, conquistando il rigore sulla spinta di De Maio. Pohjanpalo si assume la responsabilità dal dischetto e con freddezza gela Festa: 2-2.
Il tempo per esultare è poco ed appena un minuto dopo, al sessantanovesimo, Ceccaroni commette una grave ingenuità su Burrai. La spinta e la smanacciata non passano inosservate agli occhi del direttore di gara, che senza esitare estrae il cartellino rosso: Palermo in dieci.
La formazione siciliana non sfrutta al meglio le occasioni da calcio piazzato e scoprendosi rischia grosso sulle ripartenze avversarie. Ultime rotazioni di cambi all’ottantacinquesimo: fuori Blin e Pohjanpalo, dentro Segre e Vasic. Il finale non regala emozioni e sotto la pioggia incessante di fischi e di cori contro Dionisi termina 2-2.