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Si è chiuso la settimana scorsa un capitolo lungo poco più di 20 anni dedicato al campo rom del Parco della Favorita, venerdì, infatti, le ultime 13 famiglie, sono state accompagnate in alcuni hotel per trascorrere 26 giorni, per poi procedere con un piano individuale per il loro inserimento nel tessuto sociale ed economico cittadino.
Ricordiamo che a luglio del 2018 era stato il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo a notificare al Comune un provvedimento di sequestro dell’area del Campo nomadi, “Il ruolo della magistratura – afferma l’assessore Mattina – è stato importante perché il sequestro dell’area ha notevolmente velocizzato i tempi, noi avevamo già iniziato un piano di dismissione del campo e della realizzazione di progetti per ogni singola famiglia, pensavamo di usare le risorse del Pon Metro che specificatamente erano state destinate dalla commissione dell’Unione Europea per l’integrazione delle persone Rom che vivevano a Palermo“.
Non è trascorso molto tempo dal trasferimento di queste famiglie in alcuni quartieri della città che sono cominciate le proteste dei residenti, infatti, una quarantina di persone si sono date appuntamento a Ciaculli, dopo che venerdì scorso sono stati trasferiti, in una villa della zona confiscata alla mafia, 14 rom “Ieri – sottolinea Cerrito, uno dei promotori dell’associazione Giardini della Fawara – c’erano dentro la villa venti auto con stereo a tutto volume, anche se l’immobile è senza acqua, luce e servizi igienici funzionanti. Manca delle condizioni minime per potere essere abitato. Il Comune non ci ha avvisato dell’arrivo dei rom, non si è confrontato con i residenti. Noi qui non li vogliamo“.
A questo proposito l’assessore ha fatto un incontro con i residenti, al termine del quale “è stato sottoscritto un verbale che adesso sarà sottoposto all’assemblea dei residenti. L’accordo prevede impegni precisi da parte dell’Amministrazione comunale di porre maggiore attenzione alle esigenze del quartiere”.
Nel documento si legge, secondo quanto affermato dagli stessi residenti che – “i nomadi rimarranno nella villa per un periodo di sei mesi e l’Amministrazione comunale si è impegnata per la pulizia della zona, la raccolta dei rifiuti e l’illuminazione“.
Adesso per quell’area di circa 53 mila metri quadri, classificata come Riserva Naturale, e occupata, per oltre 20 anni, abusivamente, dai Rom “Nelle prossime settimane si capirà con la magistratura, con la proprietà dell’area, che è la Regione, qual è il progetto reale per restituire quest’area ai cittadini”.
L’assessore Mattina ha anche la delega alle Circoscrizioni, a questo proposito da tempo si parla di decentramento e di dare maggiori poteri, proposta che ancora non decolla “Stiamo lavorando per riportare a riportare competenze specifiche all’interno dei territori, perché i cittadini devono andare nelle circoscrizioni e trovare i servizi che gli servono, una parte importante sarà legata all’informatizzazione di molti servizi, per consentire ai cittadini di velocizzare le loro richieste“.
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