Un operaio edile di 50 anni è morto a Campofelice di Roccella (PA), investito dal crollo del muro di un’abitazione in ristrutturazione che si trova in via Madonnina di Gibilmanna. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno liberato il corpo dell’uomo, i sanitari del 118, Carabinieri della compagnia di Cefalù (PA) e personale dell’Asp.
La ditta stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione di un‘immobile in campagna. L’operaio di 50 anni, originario di Lascari (PA), è stato travolto dai blocchi di tufo che si sono sbriciolati e per lui non c’è stato nulla da fare.
Sul luogo dell’incidente sta arrivando il medico legale e il magistrato di turno della procura di Termini Imerese (PA). La vittima è Mario Cirincione, di 50 anni. Lavorava per una ditta di Montemaggiore Belsito (PA). L’operaio era regolarmente assunto dall’impresa. I tecnici dell’Asp, specializzati nei controlli sui cantieri, stanno eseguendo le verifiche sul rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere.
“Lo diciamo da tempo, è inaccettabile che il lavoro, che dovrebbe essere luogo di realizzazione e crescita professionale, sia invece causa di incidenti così gravi. Siamo vicini alla famiglia dell’operaio rimasto vittima, all’età di quasi cinquant’anni, a causa del crollo di un muro di una abitazione su cui stava lavorando, nel palermitano. Siamo stanchi di assistere a questa scia sangue“. Ad affermarlo sono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Francesco Danese segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani intervenendo in merito a questo ennesimo incidente sul lavoro.
“Le indagini chiariranno le dinamiche ma per noi resta inaudito e inaccettabile morire così. Servono controlli in tutti i cantieri perché le regole devono essere sempre rispettate“. Sul tema della sicurezza la Cisl sta avviando a livello nazionale una mobilitazione contro le morti e gli infortuni sul lavoro, con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e nei luoghi della produzione, per discutere di un decalogo scritto dalla confederazione sulle richieste del sindacato.
“Bisogna aumentare il numero degli ispettori del lavoro, maggiore prevenzione, formazione, le garanzie sugli appalti pubblici vanno estese ai grandi cantieri privati e serve una stretta penale per le aziende che non rispettano le regole. Dalle scuole bisogna ripartire, poi, perché serve diffondere nei nostri territori una vera e propria cultura della sicurezza, perché sulla vita dei lavoratori non si può né fare economia né essere superficiali“. Fra le proposte nazionali della Filca Cisl c’è la formazione obbligatoria preventiva sulla sicurezza a tutti coloro che entrano in cantiere, come prerequisito per l’avvio di attività edile in Camera di commercio per garantire che le nuove imprese siano preparate alle sfide che il mercato impone; l’introduzione della figura del promotore della sicurezza, un consulente per le attività ispettive e ancora alfabetizzazione edile per gli stranieri; una cartella digitale del cantiere trasparente per tutti gli appalti e garanzia dei lavori privati di mantenimento degli stessi standard contrattuali per tutta la catena d’appalto.
“Mentre oggi protestavamo per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro, un altro operaio è morto durante la ristrutturazione di un immobile. E’ inaccettabile. Nell’attesa di capire l’esatta dinamica dell’incidente e le possibili cause, esprimiamo la nostra più totale vicinanza alla famiglia della vittima e diciamo anche che siamo stanchi di ascoltare parole di cordoglio. Il lavoro e la sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica“. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia e Palermo, che proprio oggi insieme alla Cgil Sicilia ha appoggiato lo sciopero di due ore proclamato da metalmeccanici ed edili, dopo la strage di Firenze, per dire “Basta morti sul lavoro”.