Alla fine di giungo 2021 una donna canadese di 70 anni si è presentata al pronto soccorso del Kootenay Lake Hospital di Nelson, nella Columbia Britannica. Presa in cura dal dott. Kyle Merritt, nessuno sapeva cosa sarebbe accaduto. In quello stesso periodo, in Canada, si stava abbattendo un’ondata di caldo molto intensa, oggi ricordata come la più letale della storia del Paese.
La paziente si è presentata con delle patologie pregresse come il diabete, peggiorate dalla situazione ambientale in cui viveva. La donna infatti abitava in una roulotte, senza aria condizionata: stava lottando per restare idratata.
Da un editoriale pubblicato all’inizio di quest’anno si evince che il superamento della soglia di 1,5 °C rischia di causare “danni catastrofici” alle persone: “La salute è già stata danneggiata dall’aumento della temperatura globale e dalla distruzione del mondo naturale, uno stato di cose su cui i professionisti stanno attirando l’attenzione da decenni. La scienza è inequivocabile; un aumento globale di 1,5° C al di sopra della media preindustriale e la continua perdita di biodiversità rischiano di provocare danni catastrofici che sarà impossibile invertire”, hanno scritto gli autori dell’articolo.
In breve tempo i pazienti con condizioni di salute simili si sono presentati al pronto soccorso con gli stessi sintomi. A questo punto il dottor Merritt ha deciso formulare una diagnosi unica al mondo: sintomatiche da “cambiamento climatico”.
“Se non guardiamo la causa sottostante ma trattiamo solo i sintomi, continueremo a rimanere sempre più indietro“, ha spiegato Merritt. La donna, infatti, potrebbe essere la prima in tutto il mondo ad aver avuto per diagnosi i cambiamenti climatici.
Definire tutto questo con il termine climate change è corretto ma non abbastanza. Bisogna parlare di crisi climatica: il clima è sempre cambiato, ma non così in fretta. Questo caso deve diventare un grande monito, considerando che l’aumento delle temperature continua a intensificarsi rendendo la minaccia rappresentata dagli eventi meteorologici estremi per la prima volta pericolosa per la sopravvivenza dell’uomo.