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Cancelleri e l’attesa dello sfidante che ancora nessuno vuole sfidare

domenica 20 Agosto 2017

Giancarlo Cancelleri gira la Sicilia e aspetta.

Aspetta che arrivino gli sfidanti. Che  intanto si sfilano a uno a uno. Durano l’arco di qualche giorno, riprendono quota, poi declinano e quindi si fermano. Stabilmente indecisi. Riposizionati nel limbo.

E così il leader dei 5 stelle attende con pazienza che arrivino Micari, rettore di Palermo, Lagalla fu rettore di Palermo, Musumeci, fu candidato alla presidenza della Regione, La Via, fu sempre candidato, Crocetta, fu presidente e, fino a prova contraria, il presidente uscente.

E ancora Armao, Chinnici, Navarra, Lupo, D’Alia. Ma quanto e quanti ancora ne deve aspettare il geometra di Caltanissetta verso il quale è pronta a rivolgersi  con sufficienza non solo accademica, la politica siciliana?

Perché la Sicilia dei laboratori ha chiuso da tempo. Da quando  uno  come Orlando, ad esempio è riuscito a far passare per ‘modello’, la capacità avuta di dire al Pd “o prendere o lasciare” sul suo nome, in occasione delle ultime amministrative a Palermo dove, per semplificare, Forza Italia e Cuffaro hanno scelto uno del Pd per fargli fare il sindaco.

Baccaglini e Orlando stretta di mano

A quel punto i partiti  hanno capito che più intraprendente  e originale della sana vecchia politica, non ci poteva essere niente. Quasi rassicurante nella sua indolenza a portata di mano.

Ben individuabile dagli elettori che vogliono messaggi chiari. “Strutturata” nei territori, nei giri “casa per casa”, che poi significa nelle varie contabilità che si possono ricavare in termini di previsione, tra chi ancora pensa di potere spendere così il proprio voto.

Ecco perché la politica siciliana, a destra come a sinistra, non ha premura di trovare il nome, l’accordo, la quadra, il campo largo, la via stretta. Perché il suo universo-mondo, la cabina elettorale la trova sempre al solito vecchio posto. Si fa condurre, sa aspettare. Può attendere.

GIAMPIERO D’ALIA

Rimane solo da capire in quanti sono quelli che, sfilacciate  e perse nel tempo le speranze, oggi vogliono ancora puntare su metodi e scelte con cui la Sicilia sta affondando.

Intanto Cancelleri aspetta. La pazienza non gli manca.

 

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