Diciannove fotografi, che dal 1974 sino al 1992 hanno attraversato la città di Palermo, sono i protagonisti di ”Quelli de L’Ora Cronache fotografiche di un assalto a Palermo dal 1974”, la mostra che s’inaugura giovedì 28 novembre alle ore 18.30 al Centro Internazionale di fotografia di Palermo, diretto da Letizia Battaglia.
L’esposizione, che nasce da un lavoro sugli archivi del giornale, è un omaggio al quotidiano dove nacque il giornalismo antimafia, e dove si formarono tre generazioni di fotografi e di cronisti.
Dalle stanze del potere, ai quartieri popolari, dalla violenza criminale agli arresti e ai processi e ai funerali, ma anche le feste religiose, gli spettacoli, gli eventi culturali, lo sport. Un racconto per immagini dove i casi di cronaca più significativi s’intrecciano indissolubilmente con la storia della città.
”Tra gli obiettivi del Centro internazionale di Fotografia c’è quello di raccontare la città e in quest’ottica la mostra è un omaggio a tutti i fotografi che con le loro immagini hanno voluto resistere e denunciare, negli anni terribili in cui la mafia e la corruzione politica hanno tentato di annientare la nostra cultura”. E’ quanto affermato da Letizia Battaglia, direttrice del Centro Internazionale di fotografia di Palermo.
Una mostra che vede protagonisti Vittorio Aurino, Ernesto Battaglia, Letizia Battaglia, Pietro Barraco, Tonino Bono, Santi Caleca, Cesare Costa, Maurizio D’Angelo, Luciano del Castillo, Salvo Fundarotto, Natale Gaggioli, Filippo La Mantia, Riccardo Liberati, Salvo Lupo, Eugenio Mangia, Carlo Ramo, Fabio Sgroi, Shobha e Franco Zecchin.
«Oggi ”L’Ora” non c’è più, ma resta un legame affettivo con giornalisti e fotografi che hanno condiviso l’esperienza pregnante di un periodo storico ormai concluso. Attraverso questa selezione di fotografie, “quelli de L’Ora” intendono restituire alla città di Palermo l’immagine che hanno composto tramite una presenza continua e costante sul territorio, in un periodo che ha segnato drammaticamente la storia della Sicilia e dell’Italia». E’ quanto dichiarato da Franco Zecchin, creatore del primo Centro Culturale per la Fotografia situato nel Sud Italia.
La mostra è concepita per rimanere come esposizione permanente all’interno degli spazi espositivi del Centro Internazionale di fotografia dei Cantieri culturali della Zisa, e in itinere, destinata a essere arricchita con le testimonianze degli altri fotografi del gruppo de ”L’Ora” e con le ulteriori ricerche sugli archivi fotografici del giornale.