“I vertici dell’Amap hanno comunicato la loro indisponibilità a presenziare all’audizione in programma domani presso la commissione Ambiente dell’Ars sulle criticità del depuratore di Acqua dei Corsari. Lo stesso ha fatto il sindaco Orlando ‘per impegni istituzionali precedentemente assunti’. Salta pertanto, giocoforza, la seduta, ma i palermitani stiano tranquilli, noi andiamo avanti. Siamo sempre più convinti che vadano risarciti, se, come sembra ormai ampiamente acclarato, la depurazione, che pagavano e continuano a pagare nella bolletta dell’acqua, non veniva effettuata”.
Lo affermano i deputati del M5S all’Ars Giampiero Trizzino, responsabile nazionale delle politiche ambientali 5 stelle e Salvatore Siragusa, che avevano chiesto l’audizione a palazzo dei Normanni.
“La presidente della commissione Savarino – dicono – capìta l’importanza della questione aveva subito accolto la nostra richiesta di audizione che ora salta per decisione dei vertici dell’acquedotto, che rinviano un’ eventuale partecipazione ad una data successiva al 23 luglio, quando è fissata l’udienza in tribunale relativa all’impugnativa da parte dell’Amap del provvedimento di nomina del commissario al servizio depurazione. Onestamente non condividiamo, la commissione non è un’aula di tribunale, volevamo solo qualche dato in più, oltre ai dati di cui siamo in possesso. Ci sarebbe piaciuto, ad esempio, sapere dalla viva voce dei vertici Amap se e da quanto tempo non veniva effettuata la depurazione e quanti utenti sono collegati all’impianto sotto accusa”.
“Aspetteremo luglio – continua Trizzino – ma non lo faremo con le mani in mano. Siamo convinti che anche a Palermo ci siano tutte le condizioni perché si possa portare avanti la stessa battaglia fatta dal movimento 5 stelle di Caltanissetta che portò Caltaqua a rimborsare tantissimi cittadini che pagavano la depurazione in bolletta non usufruendo del servizio”.
“In ogni caso – conclude Siragusa – sul fronte depurazione il comportamento dell’Amap non ci sembra per nulla esemplare. Come si legge chiaramente nel suo sito, la municipalizzata chiede al cittadino di produrre domanda di esenzione dalla tariffa fognatura e depurazione se questi risiede in zone non servite dalla rete fognaria o servite dalla rete fognaria non collegata ad un impianto di depurazione. Ora ci chiediamo: quanti sono i cittadini in grado di sapere se la rete a cui sono allacciati è collegata al depuratore? Non sarebbe molto più corretto se fosse l’Amap ad esonerare in partenza gli abitanti nelle zone non collegate al depuratore o collegate a un depuratore non funzionante?”