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Si sono vissute ore di tensione ieri sera al carcere di Pagliarelli e questa mattina all’Ucciardone di Palermo per le proteste dei detenuti e il tentativo di evasione dal penitenziario ex fortezza borbonica.
Ieri sera al Pagliarelli i parenti dei detenuti avevano anche bloccato il traffico e manifestato davanti ai cancelli e, come all’Ucciardone, anche qui i reclusi si erano messi a gridare “indulto indulto“. Nel corso della notte, la protesta dei detenuti nel carcere Pagliarelli di Palermo è rientrata. Protesta nata dalle rigide disposizioni imposte per evitare il contagio nel corso dei colloqui nell’area dove si trovano i carcerati di media sicurezza, che ha fatto accendere gli animi di trecento detenuti che hanno incendiato cuscini, carta e pezzi di stoffa in circa 150 camere detentive.
Non ci sono stati feriti. Alcuni hanno annunciato lo sciopero della fame e della sete, a partire da oggi.
“La protesta è rientrata. La situazione è sotto controllo. Stiamo dialogando con i detenuti per cercare di arrivare ad una soluzione“. Afferma a ilSicilia.it la direttrice del Pagliarelli Francesca Vazzana.
Una trentina di familiari ha invece inscenato una pacifica manifestazione davanti al carcere di Trapani. Hanno detto di essere preoccupati per un possibile contagio del coronavirus all’interno dell’istituto di pena.