“Ancora un’altra giornata, quella di domenica, è iniziata con un’amara scoperta: un altro furto di cavi della pubblica illuminazione in zona via Magellano”.
A darne notizia è il sindaco di Carini (PA), Giovanni Monteleone in un post su Facebook.
Una zona, Magellano Vespucci, presa di mira da più di una settimana dai ladri di rame. Due chilometri di cavi sfilati e pubblica illuminazione ripristinata, con più di 50 pozzetti saldati, con tempestività e professionalità dall’ufficio comunale, servizi a rete, che si è speso tanto per non lasciare al buio migliaia di utenti e villeggianti.
“Anche le forze dell’ordine sono intervenute e i carabinieri hanno arrestato un ladro che a quanto pare è stato messo ai domiciliari. Ma non è bastato – spiega il primo cittadino – . Paghiamo il fatto che il nostro territorio è vasto e fortemente popolato, in crescente aumento ma non aumentano le risorse economiche e umane per controllarlo e gestirlo. Noi facciamo la nostra parte, chiediamo più forze, più uomini, piazziamo piu telecamere, ma occorre ben altro. Occorre partecipare nella cura e alla salvaguardia del nostro territorio tutti, nessun escluso. Quando vediamo movimenti e tipi sospetti aggirarsi attorno a beni pubblici per danneggiarli dobbiamo chiamare il 112 e i carabinieri. Così pure chi inquina e abbandona rifiuti causa danno come stanotte quando sono stati date alle fiamme i rifiuti. Eppure i rifiuti li raccogliamo porta a porta, due isole ecologiche sono aperte per ricevere rifiuti da riciclare e siamo sempre pronti a ritirare ingombranti a domicilio”.
Anche questo non basta. “Non serve neanche fotografare e sbattere sui social commenti sterili. Siamo loquaci e fotografi sui social a criticare istituzioni e forze dell’ordine ma zitti e ciechi quando vediamo e non denunciamo per il quieto vivere. E invece occorre sbracciarsi e gridare la nostra indignazione concretizzandola con denunce e collaborazione con le forze dell’ordine che meritano la nostra fiducia.
Solo così possiamo sconfiggere il buio e il degrado. Purtroppo abbiamo esaurito tutte le nostre risorse e i cavi da sostituire e per un certo periodo purtroppo alcune zone rimarranno al buio.
Ma preoccupa di più il buio delle coscienze e l’unica luce che può sconfiggerlo è quello della partecipazione e della collaborazione”.