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Il report

Caritas Sicilia, cresce il numero delle persone aiutate: “Aumentano le difficoltà economiche, abitative e familiari”

sabato 22 Giugno 2024
coronavirus, povertà

Cresce il numero delle persone accompagnate e aiutate dalle Caritas diocesane. Il Report statistico nazionale 2024 di Caritas Italiana “La povertà in Italia” valorizza i dati di 3.124 Centri di ascolto e servizi delle Caritas diocesane, dislocati in 206 diocesi in tutte le regioni italiane.

Si tratta solo di quelli “informatizzati”: i servizi e le opere sui territori sono molti di più. Ne emerge una fotografia drammatica che richiama l’impegno di tutti. Quelli presentati non sono soltanto “numeri”, ma soprattutto 269.689 “volti”.

pasta caritas

Persone che rappresentano altrettante famiglie, visto che la presa in carico spesso risponde alle esigenze di tutto il nucleo familiare.

Come ricordato da Don Marco Paniello, direttore di Caritas Italiana, la restituzione delle storie incontrate è anche merito della capillarità dei centri nei territori e dei tanti volontari che ne raccolgono le istanze.

 

 

 

I dati in Sicilia

 

Anche in Sicilia tutte le diocesi hanno collaborato alla raccolta dei dati che confluiscono nel monitoraggio nazionale.

In particolare, la Delegazione Caritas Siciliana, attraverso il lavoro dell‘Osservatorio delle povertà e delle risorse di Sicilia, ha contribuito in maniera importante alla rilevazione. Le persone intercettate dai Centri di Ascolto Siciliani nel 2023 sono state 12.602, accolte in prevalenza dai Centri Diocesani ma rilevate anche dai centri di ascolto Parrocchiali e Zonali che si stanno affermando sempre di più.

In Sicilia si conferma la tendenza di incontrare, presso i centri d’ascolto, soprattutto cittadini Italiani 72,7%, con un basso livello d’istruzione: l’85% delle persone ha al massimo la licenza di scuola media inferiore. A conferma della prevalenza del lavoro povero e delle condizioni di irregolarità, il 50% delle persone seguite dichiara di non avere un lavoro, il 6,4% lavora ma non riesce a far fronte alle normali esigenze familiari ed il 10,4% è pensionato ma si rivolge ai centri per un sostegno.

senzatettoSono oltre il 10% i contatti che non riescono a garantirsi una casa adeguata, versando in una condizione di Senza Dimora. La maggior parte delle persone si rivolgono alla Caritas da più di 2 anni ed il 35,4% da più di 3 anni.

La cronicizzazione è probabilmente dovuta alla complessità delle situazioni che si presentano ai nostri centri, risulta infatti che il 40,1 % delle persone ha più di 3 ambiti di bisogno.

Oltre alle difficoltà economiche ed occupazionali i bisogni maggiormente manifestati sono quelli riferiti ai seguenti ambiti:  abitativo, Familiare e Salute. Le maggiori richieste, oltre a quelle di Beni Materiali, sono legate al mantenimento o richiesta di un alloggio e alle spese sanitarie.

Gli interventi delle Caritas rispecchiano le richieste pervenute anche se le percentuali delle risposte testimoniano l’impossibilità di far fronte alle tante esigenze.

 

Domenico Leggio

Domenico Leggio (Delegato Regionale Caritas) dichiara: “Purtroppo continuiamo a registrare un impoverimento anche nel nostro territorio siciliano e come evidenziano i volti – più che i numeri – delle persone incontrate trattasi di persone italiane. Ovviamente quanto rilevato dalla rete dei centri di ascolto è un campione rispetto agli innumerevoli servizi attivati da tutte le Chiese di Sicilia e dalle Parrocchie ma rappresenta bene quanto vivono le persone nei nostri territori”.

“Si confermano alcune preoccupazioni come l’Abitazione (dal campione si rileva chiaramente la presenza di Senza Dimora), la Salute, l’Istruzione e la conseguente bassa scolarizzazione, il Lavoro non solo precario ma anche povero perché insufficiente a soddisfare i bisogni della persona e del nucleo familiare, l’impossibilità a raggiungere le proprie aspirazioni e direi i propri sogni”, continua Leggio.

Rispetto a quanto emerge è necessaria la costante e forte alleanza con le Istituzioni pubbliche affinché possa attuarsi una co-programmazione che tiene conto di una serie di misure innovative dettate dall’esperienza sul campo e rilevate direttamente dall’incontro personale che i nostri volontari ed operatori agiscono quotidianamente. Una gratitudine va a loro che ci consentono di raggiungere le persone incontrandole non solo nei bisogni ma anche negli sguardi, nelle emozioni e nella costruzione di una speranza possibile e di una restituzione di dignità ed al nostro Osservatorio Regionale delle povertà e delle risorse per il servizio che svolge”, conclude.

 

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