Da settimane ormai in tutta Italia si susseguono le notizie di chiusure di impianti pubblici e privati legati alle discipline natatorie.
Dopo Brescia, anche la piscina Comunale di Trapani “Tenente Alberti “, è costretta a chiudere e sospendere il servizio.
A dare la notizia dalle pagine dei social è stato Sergio Di Bartolo, presidente dell’Aquarius; società sportiva che da 15 anni gestisce la piscina comunale di Trapani.
“La piscina comunale di Trapani Tenente Alberti, offriva da anni un servizio di pubblica utilità.
È un centro di aggregazione non solo sportivo, cuore pulsante di vitalità e socialità con alle spalle progetti che hanno coinvolto nel tempo, gratuitamente, decine e decine di minori a rischio di povertà educativa del territorio anche con il partenariato del settore sport e pubblica istruzione del Comune di Trapani. É la realtà sportiva che attraverso un progetto Erasmus è riuscita a portare a Trapani nel 2018 oltre 50 atleti ed allenatori da tutta Europa. Questa realtà sportiva così apprezzata da tutti però, oggi fa i conti non solo con gli effetti devastanti della pandemia ma, soprattutto con l’aumento delle tariffe energetiche e delle materie prime”.
“Nell’ultimo trimestre 2020, pre-pandemia – continua Di Bartolo – con consumi inferiori di energia elettrica rispetto all’ultimo trimestre 2021, si è passati da una spesa di 10.555,00 euro a quella scandalosa di 20.255,00 euro, con aumenti che sfiorano il 100%”.
Stessa cosa per il gas per riscaldare ambienti, acqua della vasca e acqua sanitaria.
“Nello stesso periodo di riferimento, si è passati da una spesa di 12.050,00 euro nel 2019 a quella di oltre 25.000,00 euro del 2021 e sempre pressoché con gli stessi consumi. La situazione è paradossale: proprio nel momento in cui si ha un calo delle iscrizioni i costi lievitano a dismisura. Non accendiamo neppure una stufetta nei locali di segreteria e negli uffici proprio per contenere i costi ma non serve a nulla. Abbiamo fatto di tutto per rimanere aperti, utilizzando un finanziamento del Credito Sportivo per pagare alcune bollette in piena pandemia, ma non è più possibile. Conclude il Presidente Di Bartolo – “Tutti i nostri collaboratori, sono arrivati al punto di voler donare il compenso di febbraio per dare una mano all’associazione dove lavorano da oltre 15 anni. È una cosa che non posso accettare”.
Nell’attesa dell’incontro richiesto con le istituzioni locali, nel resto d’Italia è stato proclamata per domenica 6 febbraio, una giornata di chiusura nazionale delle piscine per chiedere al Governo Nazionale e agli Enti Locali un intervento urgente e con misure all’altezza del problema.