Il caro-bollette assume sempre più le sembianze di una “slavina” che rischia di travolgere il turismo anche in Sicilia. A lanciare l’allarme sulla situazione che si sta già determinando e sulle prospettive che potrebbero caratterizzare i prossimi mesi è il presidente di Noi Albergatori Siracusa, Giuseppe Rosano.
“La questione del caro-bollette per il gas e per l’energia incide in termini sempre più pesanti sui bilanci delle aziende del turismo – spiega Rosano -. La situazione è ormai sotto gli occhi di tutto e se non ci saranno provvedimenti urgenti, in grado di fermare questi aumenti, corriamo seriamente il rischio di una chiusura anticipata della stagione turistica. A fronte di questa problematica ci stiamo orientando, non per scelta ma per necessità, verso l’introduzione di un supplemento da richiedere alla clientela per l’aria condizionata nelle strutture ricettive. La spesa diventa insostenibile, le bollette sono già triplicate e bisogna difendersi da questo salasso. I primi provvedimenti che abbiamo previsto sono quelli di una riduzione della luce in giardino e di spegnere l’illuminazione della piscina di notte”.
“Il mese di settembre, rispetto al corrispettivo mese dell’era pre-Covid, si sta prospettando come un periodo più debole, inferiore alle aspettative che avevamo e alle premesse che si erano create in questa stagione in cui c’è stata una forte ripresa del turismo. Adesso si è raffreddata la domanda e ci si è messa anche la politica che ha fissato le elezioni per il 25 settembre. Ciò ha determinato un calo del flusso degli stranieri pari al 25%, anche perché gli stranieri non amano le campagne elettorali chiassose che si verificano puntualmente in Italia. Quel last minute che era stato un elemento forte sino ad agosto, invece non sembra decollare in vista di questo periodo ed è un ulteriore fattore penalizzante”.
“Ci aspettiamo interventi immediati dal governo – aggiunge il presidente di Noi Albergatori Siracusa – o si determinerà una situazione sempre più insostenibile. Se non ci saranno aiuti e sostegni si anticiperanno le chiusure stagionali, con tutto ciò che ne conseguirà. E il discorso vale sia per chi pensava di rimanere aperto sino ad ottobre o poi a dicembre, sia per coloro che restano solitamente aperti per tutto l’anno. Servono misure urgenti per arginare tutti questi aumenti che stanno diventando una minaccia significativa per il turismo e per l’economia dei territori”.