“Questa non è stata una manifestazione autoreferenziale: Forza Italia non doveva rivendicare nulla per dire di essere un partito forte e coeso, nonché un punto di riferimento importante in Italia e in Sicilia”. Lo sottolinea il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso.
“Individuare i bisogni e le ricette per risolverli era l’obiettivo di questi due giorni – continua Caruso, – Il metodo non è andare nei territori per raccogliere qualche consenso in più, ma far sentire la presenza del partito tra la gente e cercare un confronto costruttivo. Forza Italia è sempre stata a fianco dei siciliani e viceversa: il panorama politico cui assistiamo ci dà l’obbligo di rappresentare quel centro naturale in cui tanti guardano con grande attenzione tra i riformisti, i liberali, i garantisti. L’unica vera dimora per tutti questi soggetti è assolutamente Forza Italia: la sinistra si sta consegnando a una marginalità ideologica, tante persone che avevano cercato una casa in loro si sentono smarrite e adesso vedono in noi un riferimento; più che di campo largo parlerei di campo che mai troverà una fertilità”.
Caruso aggiunge che “Berlusconi ebbe l’intuizione nel 1994 di mettere insieme tante sensibilità diverse per offrire un’alternativa di governo a un paese che stava andando alla deriva, mentre loro stanno insieme solo per battere un avversario: se questo partito cresce e si moltiplica è perché abbiamo la capacità di interpretare i valori che ci ha tramandato”.
“La Sicilia ha portato un contributo straordinario, così come accadeva in passato: un consenso così ampio per alcuni era inaspettato, molti credevano che con la scomparsa di Berlusconi avremmo avuto i giorni contati ma abbiamo dimostrato che non è così”. Per la prima volta la nostra regione ha un presidente di Forza Italia, che ha portato sul territorio non solo la sua autorevolezza ma anche la voglia di rappresentare il sistema liberale con cui vogliamo governare”, conclude Caruso.