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Caso Biondo, la madre: “Nessun suicidio. Mario è stato ucciso, lo dimostreremo”

venerdì 25 Ottobre 2019

L’esito della relazione sulla terza autopsia ci lascia attoniti, senza parole. Non possiamo condividere quelle conclusioni secondo le quali Mario Biondo si è suicidato. Siamo di fronte ad un delitto, senza se e senza ma. L’evidenza dei fatti è più ostinata di qualunque altra ipotesi. Hanno ucciso ancora una volta mio figlio ma noi non ci arrendiamo e continueremo a lottare per dimostrarlo in altre sedi siamo pronti a farlo”. Così Santina Biondo, la madre di Mario Biondo, in un’intervista a “Il Sicilia.it”, commenta l’esito della seconda esumazione del corpo del giovane cameraman palermitano trovato morto il 30 maggio 2013 in Spagna, nell’appartamento della moglie Raquel Sanchez Silva a Calle de La Magdalena, in circostanze ancora oggi avvolte dal mistero.

Sono parole dure quelle della signora Santina che aprono un ulteriore squarcio inquietante su questa vicenda con alcune rivelazioni destinate, per forza di cose, ad accendere ulteriormente i riflettori su nuove anomalie e contraddizioni che al momento non trovano risposte e alimentano il giallo.

Mario Biondo“Non possiamo accettare quei risultati – spiega Santina Biondo -. Non è il grido di dolore di una madre che non intende accettare una verità. Se davvero Mario si fosse suicidato lo avremmo accettato e ce ne saremmo fatti una ragione. In questo caso, però, la “verità” che si vuole dare all’esito di questa storia è una conclusione che non regge e non è suffragata in alcun modo da riscontri certi e inoppugnabili. Abbiamo visionato e valutato la relazione che è stata presentata in Procura dal team dei Ctu e abbiamo letto delle cose sconcertanti. Questo ritardo nelle conclusioni della vicenda è dovuto al fatto che noi lo scorso gennaio abbiamo scoperto che i panetti prelevati dagli organi di mio figlio nella seconda, e dunque precedente, autopsia portavano dei numeri “aggiustati”. Da chi? E perché? E’ una circostanza da noi documentata e denunciata. Il numero di riferimento del cadavere di Mario era il n. 5713 ma in questo caso c’erano dei panetti diversi che riportavano il numero 5113 e poi aggiustati a penna. L’1 è diventato 7: per quale motivo?”.

Siamo in possesso dei fogli di consegna – evidenzia la signora Santina – che mostrano come il n. 5113 corrisponda ad un’autopsia effettuata il 12 luglio 2013 mentre la n. 5713 di Mario risale al 23 dicembre 2013. Questa circostanza l’abbiamo segnalata alle Autorità preposte ma nessuno ha saputo darci una spiegazione. E tuttavia sin qui siamo rimasti in silenzio, senza farne parola con nessuno e senza rilasciare dichiarazioni o divulgare informazioni che potessero condizionare l’esito delle indagini. Siamo sempre stati rispettosi dell’operato dell’Autorità Giudiziaria su quanto scoperto, fiduciosi delle conclusioni di questa indagine. Abbiamo anche saputo che i reperti sono stati inviati ai Carabinieri dei Ris di Messina per appurare davvero quali fossero i reperti che appartenevano a Mario Biondo. Ancora oggi non conosciamo quale sia l’esito di quei riscontri e tanto meno le risultanze di tale accertamento vengono menzionate nella relazione. Ci sono soltanto le foto dei panetti n. 5113 e dei panetti n. 5713″. 

La mamma di Mario Biondo passa, quindi, all’attacco sulla terza e più recente autopsia, eseguita il 5 novembre 2018 e sulla quale i risultati sono emersi proprio qualche giorno fa: “Gli esami istochimici sui campioni biologici sono stati eseguiti in assenza dei nostri periti. Si tratta di esami irripetibili, è stato negato o per meglio dire leso un diritto della nostra famiglia e quindi di chi ci assiste. Siamo sconcertati dagli ulteriori di questa vicenda. Non si può concludere una relazione in quel modo, dicendo che Mario in sostanza si è suicidato ma senza chiarire i molteplici aspetti e le anomalie del caso”.

“La conclusione del cosiddetto “compatibile suicidio” – conclude Santina Biondo – è dovuta al fatto che Mario da solo, allungando le braccia, avrebbe fatto il nodo. E’ una deduzione inaccettabile che si commenta da sola. Questo risultato non cambia di una virgola e non sposta in alcun modo la nostra convinzione, anzi la nostra certezza, che Mario Biondo non si è suicidato ma è stato vittima di un’azione delittuosa con successiva messa in scena. Abbiamo sempre creduto nella giustizia, anche se in questi anni la nostra ricerca della verità è stata troppe volte calpestata e mortificata. Forse qualcuno vuol fare credere che la famiglia di Mario Biondo sia una famiglia di “visionari” ma si sbaglia di grosso e questo qualcuno lo sa bene come sono andate le cose. La verità è solo una questione di tempo, alla quale non si può sfuggire. Andremo avanti, ancora più determinati di prima. Vogliamo giustizia per Mario e la cercheremo in tutte le sedi possibili”.

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