E’ cominciata stamani 19 febbraio, nell’aula bunker del carcere di Bicocca a Catania la deposizione del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, come testimone, nell’ambito dell’udienza preliminare del procedimento Gregoretti per la richiesta di rinvio a giudizio di Matteo Salvini. Subito dopo è prevista la deposizione, sempre come testimone, dell’allora vice premier e attuale ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
L’ex ministro dell’Interno, presente assieme al suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno, è imputato per sequestro di persona per il ritardo dello sbarco di 131 migranti nel luglio del 2019. L’udienza è presieduta dal presidente dei Gip di Catania, Nunzio Sarpietro. Sono presenti anche i legali delle parti civili, gli avvocati Daniela Ciancimino (Legambiente nazionale e Sicilia), Antonio Feroleto (Arci nazionale) e Corrado Giuliano (Accoglierete) e il penalista Massimo Ferrante che rappresenta una famiglia di migranti presente sulla nave Gregoretti.
“Sono contento di aver sentito dai due testimoni il fatto che c’era una continuità nell’azione di governo, una condivisione nell’azione di governo e una soddisfazione per aver svegliato l’Europa che prima del nostro governo dormiva. Non do giudizi su simpatia o antipatia...”, ha commentato la deposizione dei ministri Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio.
“Oggi abbiamo sentito vecchi e nuovi ministri dire che anche i Governi senza Salvini al ministero dell’Interno si attuavano le stesse politiche. Anzi, in alcuni casi, come nel caso dello sbarco della Ocean Viking quando io non ero più al governo, i migranti sono stati addirittura trattenuti sulla nave, in mezzo al mare per più tempo. In attesa della loro redistribuzione”, ha evidenziato.
Sentire come testimone l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara sulla sua posizione dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E’ la richiesta avanzata dai legali delle parti civili al Gup Nunzio Sarpietro nell’udienza preliminare sul caso Gregoretti.
Il Giudice si è riservato di decidere. Sulla richiesta l’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Salvini, ha spiegato di essere “interessata enormemente capire se per caso gli input di questo procedimento nascono dall’idea che un politico di Destra debba essere fatto fuori dal punto di vista giudiziario”.
“Questo mi interessa molto – ha aggiunto la penalista – se lo vogliamo sentire… Noi ci siamo rimessi al giudice. Io dopo le deposizioni di oggi vorrei solo che a marzo si concludesse tutto., no vorrei perdere tempo. Se vogliamo aprire questo capitolo, ok, ma la preoccupazione e che passano altri tre mesi e di fare un processo nel processo. Noi stiamo assumendo iniziative su un tema assai rilevante”.
Salvini, in merito a questa richiesta a cosi commentato. “Lo deciderà il giudice. Io Palamara me lo leggo a sera a casa e rabbrividisco“.
“A rischiare 15 anni di galera sono io. Tutti pontificano, tutti chiacchierano, ma in aula bunker dove ci sono i processi di mafia c’è Matteo Salvini da imputato. Io oggi ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti. Quello che facevamo, lo facevamo insieme. Lo decidevamo insieme, lo festeggiavamo insieme. Non abbiamo chiamato mai altri a correi – ha aggiunto – nel senso che io non ho mai alzato il dito contro Conte, Di Maio, Lamorgese che non sono colpevoli neanche loro perché molto semplicemente riteniamo che non ci sia alcun reato. Tutti attuavano le stesse politiche di governo”.
“Il sole di oggi che sia di buon auspicio. Mi auguro, come detto da Giulia Bongiorno e speriamo che con tutto il piacere che ho di venire a Catania in una due volte si chiuda la vicenda – ha chiosato -. C’è un nuovo Governo che nasce c’è un virus da sconfiggere e posti di lavoro da salvare. Con tutto l’amore che ho per questa città, più tempo passo a lavorare in ufficio e meno tempo passo in tribunale e meglio è”.