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Castello di Schisò, Legambiente a Tusa: “Troppo elevato il prezzo d’acquisto”

giovedì 22 Novembre 2018
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Castello Schisò Paladino

“Come si è arrivati oggi a comprare il Castello di Schisò per una cifra quasi tre volte superiore a quella fissata nel marzo scorso?”. A porre l’interrogativo alla Regione è il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, che contesta il costo dell’operazione da 3,4 milioni di acquisizione al patrimonio della Regione, tramite il Parco di Naxos, del complesso monumentale sito a Giardini Naxos.

“Ci siamo battuti e chiesto da tempo che la Regione acquisisca il Castello di Schisò – spiega Zanna -. L’ultima volta nella tappa di Salvalarte, lo scorso 12 maggio, durante un convegno a Giardini Naxos, evidenziando però, in quella sede, alcune anomalie nella decisione del Tribunale di Messina di annullare la procedura di vendita all’asta. Queste perplessità furono rilanciate in un’intervista dalla storica dell’arte Silvia Mazza che, durante le procedure di vendita nei mesi precedenti, aveva interessato l’allora assessore Vittorio Sgarbi, chiedendogli, giustamente, di non far partecipare la Regione all’asta. La vendita fu stabilità alla cifra di Un milione 615 mila euro, unico possibile acquirente la società Hotel Palme srl; cifra che avrebbe dovuto sborsare la Regione esercitando il diritto di prelazione, essendo un bene vincolato. Infatti, gli organi del Parco archeologico di Naxos, nella delibera del 30 dicembre 2017, avevano stanziato questo importo per l’acquisto del bene. Ma, il 12 marzo 2018, il giudice decide sia di bloccare la vendita sia la successiva base d’asta di 4 milioni 100 mila euro, per stabilire la quale ha individuato come ‘utile parametro l’ammontare dello stanziamento all’uopo di recente disposto dal Parco di Naxos’. Inoltre, si parla nell’ordinanza di un ‘intervenuto stanziamento del complessivo importo di 3 milioni 413 mila 473 euro’ finalizzato dal Parco ‘all’acquisto del Castello’. Peccato che, agli atti del Parco non risulta nulla di tutto questo, ma solo la delibera che stanziava un milione 615 mila euro. E allora c’è una nuova valutazione del valore dell’immobile? Chi l’ha fatta?”.

TusaE sulla vicenda arriva, intanto, immediata la replica dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa: “Vorrei tranquillizzare coloro che ritengono il prezzo eccessivamente elevato, puntualizzando che lo stesso è stato determinato attraverso una elaborata, precisa e ampiamente documentata analisi effettuata dal DRT – Dipartimento Regionale Tecnico dell’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione, struttura ufficialmente preposta all’esecuzione di tali valutazioni. L’Assessorato dei Beni culturali si è attenuto in maniera neutra e puntuale a tale valutazione. Inoltre è bene ricordare che l’acquisto comprende, oltre all’edificio in sé, anche delle rilevanti pertinenze che contribuiranno a rendere il Parco archeologico di Naxos più efficiente e attraente”.

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