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I chiarimenti

Castiglione arrestato, sette atti all’Ars come primo firmatario

martedì 25 Febbraio 2025
Sette atti parlamentari come primo firmatario: un disegno di legge, una mozione, tre interrogazioni parlamentari, un ordine del giorno e una interpellanza. E’ il bilancio dell’attività svolta in due anni e mezzo di legislatura, da Giuseppe Castiglione, eletto all’Ars con il Mpa, arrestato per voto di scambio politico mafioso assieme ad altri 18 indagati, dai carabinieri del Ros di Catania nell’ambito dell’operazione Mercurio coordinata dalla locale Dda contro Cosa nostra etnea.
Il suo primo atto è stata la presentazione del ddl per “promuovere la valorizzazione del patrimonio costituito dai mezzi di trasporto storici, mediante l’istituzione di un museo regionale, gestito in regime convenzionale dall’associazione mediterranea autobus storici (Amas). Era il 27 dicembre del 2022, poco più di un mese dopo dall’inizio della legislatura. Quel testo non è mai arrivato in aula, ma a febbraio di due anni fa il deputato ha incassato l’ok al suo ordine del giorno che ha impegnato il governo “a valorizzare l’attività svolta dall’Amas, unico soggetto giuridico nel territorio regionale a perseguire le predette finalità culturali, contribuendo alla creazione di un vero e proprio polo museale del trasporto pubblico storico”. E in una norma della legge regionale “interventi finanziari urgenti”, approvata dall’Ars il 12 agosto dell’anno scorso, che ha concesso “contributi straordinari per interventi nel settore delle infrastrutture” il museo dei mezzi storici è stato finanziato con 49 mila euro, fondi erogati con decreto del dipartimento infrastrutture lo scorso 29 ottobre.
Due delle tre interrogazioni parlamentari, invece, Castiglione le ha depositate per chiedere chiarimenti sulla crisi dell’Ast, l’azienda per il trasporto pubblico. L’acquisto da parte della Regione attraverso la finanziaria Irfis FinSicilia dei crediti fiscali connessi ai bonus edilizi, utilizzandoli in compensazione dei propri oneri fiscali è il contenuto dell’unica mozione come primo firmatario Castiglione.

Castiglione rigetta le accuse

Ha rigettato ogni accusa contestata, proclamandosi estraneo a ipotesi di voto di scambio politico mafioso: si è difeso così, davanti al gip Anna Maria Cristaldi, il deputato regionale Giuseppe Castiglione, del Mpa, arrestato ieri da carabinieri del Ros nell’ambito dell’inchiesta Mercurio della Dda etnea sulla ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano di Cosa nostra. Il parlamentare ha risposto per circa un’ora al giudice per le indagini preliminari nell’interrogatorio di garanzia alla presenza della pm Raffaella Vinciguerra e del proprio legale, l’avvocato Salvo Pace, che ha annunciato che presenterà ricorso al Tribunale del riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Castiglione ha spiegato i suoi rapporti con Domenico Colombo, uno degli indagati, sottolineando di non sapere di suoi eventuali legami con la criminalità organizzata e che lo conosceva perché era un dipendente dell’Amts. Stessa posizione anche per quelli con Giuseppe Coco. Si erano impegnati per la sua campagna elettorale.
Gli unici interventi fatti, ha sostenuto Castiglione, sono stati per il quartiere di Librino: gli segnalavano una buca per strada o un’aiuola da potare e lui si attivava. Anche Rosario Bucolo, altro indagato dell’inchiesta, gli aveva chiesto un intervento per una piazzetta abbandonata: ‘ho preso il motorino, sono andato, ho verificato e ho sollecitato un intervento per la risistemazione”, ha spiegato Giuseppe Castiglione. Sul regolamento sul cimitero approvato in Consiglio comunale quando lui ne era il presidente, poco prima di dimettersi e di candidarsi alle Regionali in Sicilia del 2022, Giuseppe Castiglione ha spiegato che l’atto è stato presentato dall’allora giunta in carica. Gli era stato sollecitato perché, ha detto, c’era il rischio di perdere un finanziamento da un milione di euro. Per questo ha convocato la capigruppo e l’ha poi portata in Aula. “Ma la delibera come è arrivata è stata votata e approvata, senza alcuna variazione, senza emendamenti, non sono intervenuto, che altro potevo fare…”
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