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L'intervista

Castiglione: “Intervenire contro tagli Ue e dazi Usa. Consorzi di Bonifica? Manca una visione strategica”

venerdì 25 Luglio 2025

Un altro siciliano è pronto a dire a gran voce la sua in un settore fortemente delicato come quello dell’agricoltura. Nei giorni scorsi Giuseppe Castiglione è stato nominato capogruppo di Forza Italia in Commissione Agricoltura alla Camera.

L’esponente azzurro, tra le tante cariche, è stato assessore in Sicilia con delega all’agricoltura e alle foreste, la prima volta dal 2001 al 2004 con il governo Cuffaro, mentre dal 2013 al 2018 sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Insomma, il comparto agricolo non è di certo uno settore a lui sconosciuto.

La nomina di capogruppo in Commissione

Giuseppe Castiglione

E’ un motivo di grande soddisfazione e di riconoscimento dell’esperienza e dell’attività svolta“. Sono queste le prime parole di Castiglione, che ha ringraziato il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati Paolo Barelliche mi ha affidato la responsabilità di coordinare l’attività legislativa, politica, ispettiva in Commissione Agricoltura. Nel Parlamento è un ruolo fondamentale, una funzione politica, soprattutto per quanto riguarda le strategie e le decisioni riguardanti la politica agricola. Ho accettato l’incarico perché siamo in una fase molto delicata, dove nell’agricoltura incombono tutta una serie di incognite molto rilevanti. C’è il tema del quadro finanziario o quello del bilancio dell’Unione Europea 2028-2034. E’ chiaro che si deciderà nei prossimi due anni. In Europa siamo sempre molto avanti rispetto alla programmazione, ma per noi il quadro finanziario è assolutamente importante“.

Quest’ultime sono solo alcune delle sfide che sarà necessario affrontare per far sopravvivere il comparto. Un settore che se considerato nella sua interezza (agricoltura, alimentare, intermediazione, distribuzione) rappresenta il 19% del Pil. L’Italia, inoltre, è anche il primo Paese UE per prodotti agroalimentari certificati: quasi 900 eccellenze Made in Italy riconosciute in tutto il mondo.

L’Europa e il bilancio 2028-2034: la sfida per scongiurare i tagli

A destare maggiore preoccupazione, oggi, è il bilancio Ue 2028-2034. La proposta, presentata nei giorni scorsi a Bruxelles, ha un valore complessivo di circa duemila miliardi di euro, ma non sembra aver accontentato tutto e tra i settori più in allarme c’è certamente l’agricoltura.

Europa

Siamo molto preoccupati“. Ha spiegato Castiglione che ha messo in luce le criticità principali “una delle cose più significative e più importanti è la politica agricola comune, che ha sempre avuto un finanziamento ad hoc. L’idea di avere un fondo unico, significa che i vecchi strumenti ordinari, come la Pac, saranno uniti anche ai fondi di coesione. Vengono eliminate le distinzioni che ci sono sempre state. E’ una logica che ci preoccupa. I 386 miliardi che oggi sono previsti per la Pac, in Europa vengono stanziati 300 miliardi, quindi c’è una riduzione significativa, quasi del 20%. Un unico calderone da cui poi l’Italia sceglierà chi sostenere maggiormente: difesa, ricerca o innovazione, per esempio“.

Come si piazza l’agricoltura in questo schema? “Teoricamente potrebbe risultare molto penalizzata. I pagamenti diretti e le misure per lo sviluppo rurale saranno erogate attraverso un unico canale, quindi chiaramente c’è una preoccupazione per la tenuta finanziata della politica agricola e della politica rurale nei prossimi anni“.

I prossimi due anni, dunque, si preannunciano carichi di dibattiti e confronti serrati. E in questo scacchiere l’Italia potrebbe ricoprire un ruolo cruciale, anche attraverso l’elaborazione di una proposta che risulti convincenti agli occhi dell’Unione europea.

Da oltreoceano l’allarme dazi

A far preoccupare l’agricoltura siciliana non sono solo i tagli europei, ma anche le “minacce” del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La trattativa tra Usa e Ue dovrebbe trovare una via di accordo sul 15%, dopo la grande paura del 30%. Le contrattazioni proseguono, ma i danni per l’Isola saranno considerevoli, con gravi perdite per l’export, fino a qualche mese fa fetta dell’economia forte, certo e costante.

Castiglione
Giuseppe Castiglione

Per l’agricoltura nazionale i dazi sono sinonimo di calo delle esportazioni. E’ chiaro tutto questo ridurrà la nostra competitività, anche anche per la Sicilia. Immaginiamo per esempio il vino siciliano – sottolinea Castiglione – che ha una vocazione per il mercato l’americano. Il primo riferimento è quello europeo, ma il mercato americano è un grande mercato per noi e quindi la preoccupazione è molto alta. Per noi il settore alimentare è fondamentale, il settore agricolo è il settore primario. Dobbiamo alzare il tono del dibattito politico, proiettandolo anche a livello regionale. Dobbiamo guardare anche alle nostre eccellenze, alle nostre produzioni ortofrutticole, di vino, di olio e di tutte le grandi eccellenze della nostra Isola“.

Temi di portata europea, ma anche internazionalec’è una questione di grande strategia – ha spiegato Castiglione – per esempio l’accordo con il Mercosur. Bisogna guardare anche a nuovi mercati. Quando parliamo di Mercosur parliamo per esempio di Brasile, Argentino, Uruguay. Nuovi grandi mercati. Pensiamo al mercato cinese. Il mondo e la geopolitica sono cambiati e quindi anche per le nostre produzioni devono iniziare a guardare oltre. Quindi ci sarà questo dibattito sul sull’accordo Europa-Mercosur, ma con prudenza perché rischiamo di penalizzare alcuni settori, quindi va fatto una valutazione molto ponderata. La mia esperienza può essere utile per poter creare un grande laboratorio di idee, fondato su dati scientifici, analitici, economici, ma soprattutto con condivisione. La consapevolezza che in momenti come questi si affrontano tutti insieme sollevando il tema e il tono della proposta politica“.

Sicilia, agricoltura e… Consorzi di Bonifica

In tema agricoltura, i Consorzi di Bonifica non potevano certamente essere ignorati. La bocciatura con voto segreto del ddl, una riforma attesa da decenni, non è passata inosservata, considerando anche il lungo strascico di tensioni politiche che ha lasciato dietro di sé.

Sono uno strumento fondamentale, importantissimo. Sono stato sottosegretario all’Agricoltura e so il ruolo che ricoprono i Consorzi nelle altre Regioni“. Ha spiegato Castiglione, che ha ricordato come “quando ci fu il dibattito sull’abolizione delle Province qualcuno voleva abolire anche i Consorzi di Bonifica. Tutte le Regioni si sollevarono perché si tratta di uno strumento affidato agli agricoltori, che conoscono le necessità e affrontano in maniera più energica e determinata i temi della siccità, dei cambiamenti climatici, delle grandi infrastrutture irrigue. Oggi, in Italia, i Consorzi di Bonifica hanno un ruolo prioritario per il tema della sicurezza e della sostenibilità ambientale, dell’assetto idrogeologico e soprattutto per il tema irriguo, quanto sia preziosa la risorsa idrica“.

Ars

Cosa è mancato o manca in Sicilia? “Non c’è stato un dibattito adeguato per un ruolo così strategico e importante. Abbiamo limitato il dibattito a quello che è il tema dei lavoratori agricoli. E’ un tema importante, ma prima serve una strategia per stabilizzare questi lavoratori o assicurare più giornate lavorative. Però penso che il tema principale non siano i lavoratori, la verità – ha sottolineato il capogruppo di FI in Commissione Agricoltura alla Camera – è che non si è investito. Da un lato abbiamo i grandi cambiamenti climatici, il tema della siccità, degli eventi straordinari. E quindi un tema è quello della gestione del rischio delle imprese agricole. Dall’altro lato c’è una struttura che deve essere efficiente, che deve avere gli strumenti per poter investire. Le risorse ci sono, il Governo nazionale ha stanziato le ha stanziate. Oggi manca una visione di quello che è il carattere strategico dei Consorzi di Bonifica. Invece di eliminare una gestione straordinaria, che è dura ormai da più di trent’anni, bisognerebbe affidare agli agricoltori la gestione di queste strutture. Successivamente bisognerà avere una capacità di pianificazione, di programmazione. E’ un fatto molto grave – aggiunge l’esponente azzurro – che all’Assemblea regionale, per vicende di carattere politico, non ci fosse una maggiore condivisione. Il dibattito non è la riduzione dei 14 Consorzi. Noi avevamo fatto una riduzione già a due Consorzi  che di fatto non è stata mai attuata. Quindi oggi, se vogliamo semplificarla, è assolutamente fondamentale un’approvazione, così come tutto il resto d’Italia, di avere una legge moderna. Forse questa poteva essere anche migliorata. Inviterei l’assessore Barbagallo a condividere maggiormente questa strategia“.

In questo quadro nazionale di strategie “è chiaro che la Sicilia deve dotarsi di una visione strategica per l’agricoltura, invece abbiamo continui ritardi in fase esecutiva. Diciamo di aver utilizzato tutte le risorse, ma quando entriamo nel merito sappiamo che la nuova programmazione non è partita, che utilizziamo vecchi progetti della programmazione precedente e che facciamo scorrimenti di graduatorie. Nessuno nega la buona volontà – conclude Castiglione – però l’agricoltura deve tornare in cattedra, deve diventare prioritaria. Il sistema agricolo e agroalimentare siciliano è fondamentale per la crescita della nostra Isola. Se pensiamo oggi cosa rappresenta l’agroalimentare siciliano, è chiaro che siamo un’eccellenza, e molto spesso grazie principalmente agli imprenditori del settore“.

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