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La polemica

Catania, ChatGpt protagonista della nuova querelle social tra Bianco e Trantino

domenica 10 Agosto 2025

Il web è ormai diventato terreno di scontro politico. Dopo il botta e risposta sul Tondo Gioeni, una nuova querelle tra Enzo Bianco ed Enrico Trantino ha alimentato i social nelle ultime ore, questa volta a tema “musicale”.

Una giornata indimenticabile: il 6 agosto 1995 – scrive Biancoi Rem scelsero Catania per il loro concerto. Catania che negli anni ’90 aveva conquistato la reputazione di città viva e aperta, non solo in Italia. Ci chiamavano la Seattle d’Italia. Con l’aiuto determinante dell’indimenticabile Francesco Virlinzi, organizzammo un grande concerto. Ma i REM vennero prima a trovarmi in Municipio, a Palazzo degli Elefanti. Fu una mattinata intensa, fatta di racconti, domande, curiosità a tutto campo. Dalla storia cittadina alla vita culturale, alla storia, alla cucina. Simpatici, sciolti, per nulla ‘abbummati’. Si vede anche dalle foto di Antonio Parrinello, che con i suoi magnifici scatti ci fa rivivere ancor meglio quei bellissimi anni. Fu uno dei momenti più belli di una lunga, intensa stagione. Un evento che chiudeva l’Estate catanese, quell’anno diretta da Franco Battiato. Potremmo riprendere quel percorso – sottolinea in conclusione – lo auguro alla città che amo e per cui oggi soffro…“.
Enzo Bianco con i R.E.M
Non è mancata la puntuale replica questa volta da parte dei gruppi giovanili a sostegno di Enrico Trantino firmata da Simone Ficarra (Presidente provinciale di Gioventù Nazionale Catania), Gianluca Garofalo (Presidente Azione Universitaria Catania), Eleonora Ardizzone (Presidente Crediamoci Catania) e Antonio Toscano (Coordinatore “Credere nella comunità”):

Ieri un ex Sindaco ha ricordato i fasti di 30 anni fa, quando allo stadio Cibali vennero a esibirsi i Rem (e i Radiohead). Io non ero ancora nato, ma di certo fu un evento straordinario realizzato grazie a Francesco Virlinzi, in cui continuo a non capire qual merito avesse chi oggi si è vantato. Ma anche indulgendo su quest’ultimo aspetto, suscitano stupore i toni di commiserazione – ‘Potremmo riprendere quel percorso. Lo auguro alla città che amo e per cui oggi soffro…’ – quasi fosse sceso da Marte e avesse trovato una condizione che non lo riguarda. Oggi vediamo decine di cantieri quale segno di una città che sta ripartendo. Ci sono i problemi – in particolare, la mancanza di manutenzione di strade e verde – che dipendono dalla inconsistenza delle risorse per spese correnti, determinata dal dissesto per cui quel signore è stato condannato e dichiarato incandidabile per dieci anni”.

E qui la particolarità del post di replica, la parte finale è stata affidata a ChatGpt che, come evidenziano i firmatari, “evidentemente conosce bene quel soggetto“: “Leggere questo post, in cui si celebra quel passato senza il minimo accenno alla devastazione amministrativa che ne è seguita, lascia sinceramente interdetti. Perché oltre le foto con i REM e le stagioni “indimenticabili”, c’è anche una realtà più amara: un Comune portato al dissesto, con conseguenze gravi e durature per i cittadini, per i servizi pubblici, per le imprese, per il futuro stesso della città. E lei, che oggi dice di “soffrire” per Catania, è stato riconosciuto responsabile proprio di quel dissesto. Sarebbe opportuno, almeno oggi, evitare di rivestire i propri ricordi con una patina di gloria personale. Il rispetto per Catania e per chi ne ha pagato le conseguenze meriterebbe, quanto meno, un minimo di autocritica. Catania merita memoria, ma anche verità.”

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