Durante alcune attività di controllo sul territorio a Catania, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno arrestato in flagranza due giovani catanesi, rispettivamente di 22 e 24 anni, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
L’attività condotta in via Capo Passero, è il frutto di un lavoro accurato di osservazione e pianificazione, durante il quale i Carabinieri hanno monitorato i movimenti sospetti dei due giovani, che si erano divisi i compiti, organizzandosi in modo tale da essere supportati anche da vedette che li avvisavano di eventuali “pericoli”.
Il 22enne era quello incaricato del contatto diretto con i clienti, e si era sistemato sotto i portici di una palazzina, dove gli investigatori hanno scorto file di auto in attesa del proprio turno per l’acquisto di droga.
I militari, quindi, approfittando di un momento in cui c’era molta confusione, a bordo di un’auto civetta e mimetizzati tra gli altri acquirenti, si sono avvicinati come normali avventori.
Mentre, dunque, il giovane pusher mostrava loro i diversi tipi di droga, vantandone peraltro le eccellenti qualità, un’altra squadra di Carabinieri, posizionata a distanza, ma pronta a intervenire, ha atteso il segnale dai colleghi “infiltrati” per entrare in azione.
Non appena i militari in borghese si sono qualificati ai pusher, l’operazione è scattata e sia il 22enne che il suo “socio”, non hanno avuto nemmeno il tempo di provare a scappare perché sono stati rapidamente bloccati e messi in sicurezza.
La fase successiva è stata quella della perquisizione, durante la quale i Carabinieri hanno recuperato tre buste di plastica contenenti complessivamente 31 dosi di crack, 24 dosi di cocaina, 5 dosi di marijuana, che avrebbero fruttato, ai due spacciatori, circa 1800 euro di illecito guadagno. In tasca, invece, i due avevano 180€ in contanti, sicuramente i guadagni di quell’illecita attività.
Gli arrestati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto.