I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Piazza Dante a Catania, oltre a svolgere continui controlli “sul campo”, mediante “task force” dedicate, con ispezioni e conseguenti sequestri di fatiscenti stalle e cavalli mal curati, sta procedendo, anche, al costante monitoraggio delle pagine dei più noti “Social Network” del web, attraverso anche la preziosa collaborazione dei colleghi della Sezione Cyber Investigation del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania, specializzati nel settore e nell’utilizzo di sofisticate attrezzature informatiche.
Proprio durante questa delicata, quanto complessa, attività di navigazione sul web, è stato scoperto che, su una nota piattaforma social, un ultra sessantenne residente a Catania, già noto alle forze dell’ordine per pregresse vicende giudiziarie, ha pubblicato sul suo profilo, un video con cui contesta aspramente i sequestri dei cavalli e delle stalle eseguiti nei mesi di febbraio ed aprile dai Carabinieri di Piazza Dante rispettivamente nel quartiere “Villaggio Dusmet” e “Picanello”.
Nel corso delle predette attività di controllo, i militari dell’Arma avevano denunciato tre catanesi, per “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura”, sequestrando, complessivamente, sei cavalli.
A tal riguardo, “l’influencer”, nei suoi filmati, visualizzati da più di 40 mila persone, con toni violenti incita tutti i suoi followers, più di 15mila, alla ribellione contro lo Stato e le sue articolazioni: “Riuniamoci e facciamogli guerra, in una piazza, in qualsiasi altro posto, perché altrimenti questi ci salgono addosso, cosa ci possono fare? ci arrestano? tanto poi ci rimettono in libertà! Ci denunciano? Cosa ci possono levare! Ci arrestano, ci arrestano, ci daranno da mangiare!…”, incoraggiando poi i suoi seguaci a non arrendersi: “Se vi fate vedere che siete deboli loro prendono potere, guerra volete e guerra facciamo”.
Una grave condotta questa, che non è passata inosservata agli investigatori dell’Arma che hanno subito messo in campo tutte le loro forze per risalire all’identità dell’agitatore che in brevissimo tempo è stato identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di istigazione a delinquere.