I Carabinieri del nucleo investigativo hanno fermato la notte scorsa, a Catania, il presunto autore dell’omicidio di Francesco Ilardi, l’uomo di 52 anni vittima di una sparatoria. In carcere è finito Antonino Cosentino, di 33 anni.
L’uomo, originario di Aci Sant’Antonio, commerciante all’ingrosso di pollame, deve rispondere di omicidio aggravato, detenzione e porto illegale di arma da sparo. L’indagato, secondo una ricostruzione degli investigatori, alle 19 circa di lunedì 27 febbraio, alla guida della propria Suzuki SX4, dopo avere compiuto un giro di ricognizione, avrebbe avvicinato Francesco Ilardi, di 52 anni, che si trovava sul marciapiede all’esterno di un circolo di caccia in via Vittorio Emanuele. In quel frangente, nell’arco di pochissimi secondi, il presunto killer, dall’abitacolo del mezzo, avrebbe esploso contro la vittima 4 colpi di pistola, verosimilmente un revolver calibro 38, colpendola mortalmente con un proiettile nella zona lombare, per poi darsi alla fuga e rendersi da quel momento irreperibile.
I rilievi effettuati sulla scena del crimine, hanno consentito infatti di rinvenire sull’asfalto i frammenti di 4 ogive, tra cui quella con tracce di sangue, che avrebbe ucciso Ilardi. Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo di Catania, in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Acireale, si sono concentrate sulla vita privata della vittima.
Così è emerso che il 52enne, anche lui commerciante di pollame, alcuni mesi addietro si era separato dal socio per mettersi in proprio, circostanza che avrebbe determinato una forte acredine nei suoi confronti da parte del figlio dell’ex collega di lavoro. Gli accertamenti hanno permesso agli investigatori di rintracciare la vettura utilizzata dal presunto assassino, di proprietà di Cosentino, al cui interno, attraverso esami tecnici, sono state trovate tracce di polvere da sparo. Le ricerche si sono concluse la notte scorsa, quando i carabinieri hanno bloccato Cosentino mentre stava percorrendo, a bordo di un’auto, viale Giuffrida di Catania, insieme al padre e ad un avvocato, verosimilmente perché avrebbe avuto l’intenzione di costituirsi. Sono in corso le ricerche dell’arma utilizzata per l’omicidio.