“Ancora una volta ci siamo ritrovati davanti alla targa che i suoi colleghi, dell’Assessorato Attività Produttive, hanno voluto dedicargli. Furono loro a rompere gli indugi sulla natura che ne decretò la morte. Le istituzioni ancora balbettavano senza esprimersi con chiarezza sull’efferato delitto”.
A sottolinearlo è Pino Apprendi del coordinamento regionale dei “Cento Passi”, che oggi ha preso parte alla cerimonia in ricordo di Giovanni Bonsignore, il dirigente dell’assessorato regionale alla Cooperazione ucciso su ordine di un ex impiegato regionale, Nino Velio Sprio, il 9 maggio 1990.
“Morire per avere compiuto il proprio dovere” così è scritto – ricorda Apprendi – Un uomo che aveva deciso di andare fino in fondo, senza fermarsi alle minacce. Sono tanti i dipendenti che dicono no ai “compromessi” con l’illegalità e seguono l’esempio di Giovanni Bonsignore”.