“Cancellare la memoria significa condannare le nuove generazioni all’oblio. Radere al suolo la casa di Tano Badalamenti a Cinisi per cancellare le tracce dei protagonisti della storia della mafia significa tentare di occultare un passato che per sua natura non può e non deve essere mai occultato, perché quell’abitazione è l’emblema di ciò che la Sicilia non deve più continuare a essere“. Lo afferma, in una nota, Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico di Palermo.
“Emulare i propositi di chi voleva, per cervellotiche ragioni di ‘marketing’, non intitolare più l’aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino significa scontrarsi con le ragioni di un popolo, la parte sana e onesta della società siciliana, che non si arrende né si arrenderà mai alla mafia. Il Partito democratico è il portavoce di questo popolo”.
“Non permetteremo al sindaco di Cinisi – sottolinea l’esponente dem – di abbattere la casa di Tano Badalamenti, non permetteremo a nessuno di cancellare uno degli emblemi di tutto quello che noi contrastiamo da sempre, non permetteremo che il ricordo di un essere come Tano Badalamenti possa scomparire dalla faccia della nostra terra. Perché proprio quella casa, proprio quei cento passi che la separano dall’abitazione di Peppino Impastato sono il monito, duraturo e perenne, di cosa è stata e – conclude – cosa potrebbe essere ancora la mafia”