La Città Metropolitana di Palermo e il suo Consiglio Metropolitano arrancano. Unico tra i nove Enti provinciali a non aver delineato l’identità normativa e i fondamenti giuridici, come approvare statuto, regolamento o individuare i consiglieri con le loro rispettive deleghe. L’emblema di una confusione diffusa in tutta la Sicilia e di una difficoltà evidente nell’azionare e mettere in moto la macchina provinciale.
“Con l’elezione del Consiglio Metropolitano, anche se di secondo livello, si attivano tutta una serie di funzioni e ci poniamo problemi di risorse finanziarie. E’ importante capire come questi Enti possano tornare ad essere protagonisti dell’attività territoriale. Eravamo gli unici a non aver ancora applicato la legge Delrio “. Così intervistato da ilSicilia.it il direttore generale della Città Metropolitana di Palermo Nicola Vernuccio. Le problematiche sono diverse e in questi circa due mesi delle elezioni dello scorso 27 aprile, sono state molto le iniziative e gli incontri a cui hanno preso parte i presidenti degli Enti con Anci, l’Upi, ma anche degli esponenti politici. L’idea condivisa è certamente quella di adottare un percorso unitario di analisi e revisione, volto a dare coerenza e funzionalità agli strumenti regolamentari, e per richiedere eventuali interventi legislativi o chiarimenti normativi.
Le modifiche statutarie dei Liberi Consorzi, argomenti quali la dotazione organica degli enti, i trasferimenti delle risorse finanziarie da parte della Regione soprattutto in merito alla gestione delle strade e delle scuole, la gestione dei rifiuti speciali e di quanto necessario per garantire servizi più efficienti ai cittadini e la necessità di modifiche all’attuale legislazione relativa all’applicazione della L. 15/2015. Sono questi i temi sul tavolo.
“Siamo già operativi per quelle che sono le competenze del Consiglio Metropolitano – ha dichiarato Vernuccio – alla prossima riunione del Consiglio Metropolitano sarà portato lo statuto per essere approvato e saremo così attivi nel più breve tempo possibile“.