Colianni: “Sicilia strategica per l’energia, sulle dighe servono interventi straordinari. Avanti con i termovalorizzatori”
Annalisa Ciprì
lunedì 26 Maggio 2025
Francesco Colianni ha giurato da assessore regionale all’Acqua, all’Energia e ai Rifiuti il 15 aprile, prendendo il posto di Roberto Di Mauro. Un assessore in continuità si è definito ai microfoni, per tutto quello che ha dato in termini di impegno e di soluzioni il suo predecessore. Assumendosi così “compiti complessi e che riguardano aspetti importanti delle nostre vite, come acqua e rifiuti. Ho un’esperienza da ex amministratore e so l’incidenza di queste deleghe per la vita dei comuni. Cercherò di dare tutto me stesso, dando quell’innovazione necessaria a questo assessorato, applicando il programma di governo voluto dal presidente Renato Schifani“.
Il neo-assessore Francesco Colianni si è rivolto ai microfoni de ilSicilia.it prendendo in considerazione alcuni dei punti più nevralgici del suo lavoro.
Assessore regionale all’Energia, come procede la sua esperienza in Viale Campania?
“Il primo mese vissuto in viale Campania è stato appassionante e adesso procede visionando dossier ogni giorno, con una mole di lavoro che cresce sempre di più. Questo è uno degli assessorati maggiormente strategici della Regione Siciliana, ma nello stesso tempo vive problemi atavici. Sono certo che con l’ausilio degli uffici si possa fare un bel lavoro. Insomma sono ottimista, tra l’altro per indole“.
È stato chiamato ad amministrare un comparto che contiene deleghe delicate: Energia, Acqua e Rifiuti. Quali sono le principali criticità e quali sono, invece, i punti di forza?
“Sono chiamato, si, a gestire deleghe importanti che riguardano la vita di tutti i cittadini siciliani. Sull’energia la Sicilia rappresenta un grande polo di investimenti, questi vanno però regolati. Stiamo già lavorando sulla pianificazione energetica ed a breve attenderemo le risultanze a livello nazionale sulla questione relativa alle aree idonee su cui anche in Sicilia dovremo guardare avendo una linea di indirizzo con le politiche statali“.
“Sul settore idrico ritengo invece ci sia il lavoro più importante che deve partire da una rivisitazione normativa, indirizzandolo su un binario di efficienza per il settore in questione. Così come per le dighe che necessitano di interventi straordinari in cui però la progettazione è partita“.
foto di repertorio
“Sui rifiuti, oltre al lavoro sul territorio delle Srr e degli enti locali (ci sono diversi casi virtuosi), ritengo che il presidente Schifani stia facendo uno straordinario lavoro sull’iter dei termovalorizzatori.Solo così si può chiudere il ciclo dei rifiuti in Sicilia. Noi lavoreremo come assessorato sui livelli intermedi di trattamento e sulla raccolta differenziata. Io ad esempio provengo da una città capoluogo come Enna, che è partita con l’un per cento di differenziata quando abbiamo iniziato a governare insieme al sindaco Di Pietro. oggi proprio Enna è sopra al 70 per cento sulla stessa raccolta differenziata e vanta la tari più bassa tra i capoluoghi di provincia Siciliani“.
Ha autorizzato l’attribuzione di 12 posizioni organizzative per figure di “ingegnere responsabile della sicurezza della diga” a funzionari direttivi del dipartimento Acqua e rifiuti in possesso dei necessari requisiti professionali. Secondo lei quali sono le azioni da intraprendere per fronteggiare la dispersione idrica?
“Possiamo recuperare, se come le dicevo ci avviamo verso provvedimenti straordinari dettati dalla condizione di emergenza idrica che scaturisce dal cambiamento climatico e da reti che non sono efficienti. Gli iter autorizzativi spesso sono lunghi e questo rallenta l’ azione. Ho una idea in merito per velocizzare tutto, ma su questo sto facendo un raffronto tecnico con gli uffici e spero di poter dare una risposta più compiuta nel breve periodo. Ho altresì autorizzato la nomina dei responsabili dighe, anzitutto per scongiurare il blocco delle stesse dighe, al quale il personale in questione è addetto, svolgendo un’attività importante che giustificava il riconoscimento di un adeguato status giuridico ed economico. La dispersione idrica va dunque affrontata con un intervento radicale sulle reti. Per conseguire questo obiettivo sono stati di recente pubblicati alcuni bandi che consentiranno alle Autorità preposte, vale a dire le singole ATI provinciali, di utilizzare ingenti risorse comunitarie per i necessari interventi“.
A proposito di risorsa idrica, dopo aver rifiuto la proposta presentata da Webuild, che fine farà il progetto relativo alla messa in funzione dei dissalatori? È l’unica soluzione di approvvigionamento idrico?
“Come ho avuto modo di dichiarare ho molto apprezzato l’ attenzione di Webuild per il territorio della nostra regione ma la proposta non coincideva con la delibera di giunta n.456/2024 prodotta dal governo regionale. Il bando per l’esecuzione di questo intervento, nel rispetto della stessa delibera di Giunta è stato pubblicato lo scorso 16 maggio. Come ho già detto in altre occasioni, qualsiasi operatore economico, compresa la stessa Webuild, potrà partecipare alla procedura. Con i tre dissalatori di Gela, Porto Empedocle e Trapani ed i prossimi due nell’area metropolitana di Palermo, come previsto dal bando pubblicato a cui facevo prima riferimento, il governo Schifani sta dando una risposta concreta alla crisi idrica“.
In ambito energetico, la Regione Siciliana ha previsto azioni volte a favorire la transizione energetica e la decarbonizzazione del territorio, approvando nel 2022 l’aggiornamento Piano Energetico Ambientale-Pears 2030. A che punto è la Sicilia?
“La Regione Siciliana è quella in cui si realizza il maggior numero di impianti rinnovabili e sicuramente alla scadenza del 2030 verranno raggiungi gli obiettivi fissati dal pacchetto FitFor55, segno di una regione che è attrattiva per gli investimenti“.
Il nostro sistema energetico è ancora dipendente dall’estero. Cosa si può fare per la “sicurezza energetica”, considerato che la Sicilia ospita importanti giacimenti di gas naturale e rappresenta un asset per l’Italia e l’Europa, grazie alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo?
“Recentemente è entrato in produzione il più importante giacimento di gas naturale (Argo-Cassiopea) la cui produzione è equivalente al 10% di quella importata dalla Russia prima del conflitto russo-ucraino ed in grado di soddisfare oltre la metà dell’intero fabbisogno regionale“.
Ci sono bandi in vista per le energie rinnovabili?
“Il governo regionale ha promosso nel 2024 una nuova azione del PR FESR 2021/2027 (azione 2.2.5.) tesa a realizzare impianti rinnovabili con cui decarbonizzare le utenze della Regione Siciliana, ed a breve verrà varato un programma teso a sviluppare il settore geotermico, così come ho convocato l’ osservatorio sull’idrogeno, dove nel tavolo sono presenti Università, centri di ricerca, la Regione che la presiede e diversi altri attori, per puntare all’idrogeno verde nel settore industriale e dei trasporti“.
Il governo regionale, su proposta del suo predecessore Roberto Di Mauro, aveva previsto in un ddl gare d’appalto pubbliche per l’affidamento delle concessioni idroelettriche ai colossi dell’energia. Porterete avanti questa iniziativa governativa oppure ci sono delle novità?
“Il ddl di riordino del settore idroelettrico è alle battute finali del percorso di verifica in capo alle competenti commissioni parlamentari, ed a breve approderà a Sala d’Ercole. Proprio questa settimana in quarta commissione ne approfondiremo maggiormente i contenuti. La collaborazione tra governo e parlamento su questi temi necessita di condivisione e soprattutto velocità“.
L’agrivoltaico in alcune aree dell’Isola può rappresentare un paradigma della coniugazione tra tutela della natura e delle colture agricole e la transizione ecologica. Un beneficio reciproco per agricoltura energia. Ci sono iniziative e fondi in merito da mettere in campo?
“L’agrivoltovoltaico rappresenta il giusto compromesso tra produzione di energia rinnovabile ed agricola. Si tratta di una formula che mi convince e che vedrà il sostegno da parte della Regione ma abbiamo bisogno di tutelare il suolo oltre a produrre energia rinnovabile che oggi può essere prodotta con svariate forme, una di queste forme è proprio l’agrivotovoltaico. Pianificazione e regolazione del sistema sono imprescindibili e su questo concentrerò il mio lavoro. La demografia globale cresce vertiginosamente e la nostra Sicilia, per il suo clima, la qualità della nostra terra e dei propri prodotti deve preservare il suolo coniugando la produzione di energia. Spero nel breve periodo di fare un importante lavoro di pianificazione che possa essere utile in particolare modo per il futuro“.
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