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La dodicesima giornata

Compleanno amaro per il Palermo, rosanero spreconi e puniti al novantesimo: pioggia di fischi al Barbera

domenica 3 Novembre 2024
Omaggio curva nord 124 anni Palermo

Passo indietro al Barbera. E’ tutto da rifare tra le mura domestiche dopo la trionfante vittoria contro la Reggiana. Il Palermo gioca, è propositivo, ma non sfonda. Termina così 0-1 il dodicesimo turno di campionato contro il Cittadella. I veneti si confermano “bestia nera” per i siciliani, puniti dalla rete di Pandolfi al novantesimo, al termine di una sfida ricca di occasioni e di chance ghiotte per la compagine di Dionisi.

Una giornata iniziata all’insegna dei festeggiamenti per i 20.591 tifosi presenti oggi allo stadio. Le coreografie della curva nord hanno accesso l’impianto di viale del Fante per rendere omaggio al ritorno in città, dopo lunghi anni di assenza, di Fabrizio Miccoli, storico capitano e bomber rosanero e bandiera mai dimenticata, accolto dai canti e dai cori dei supporter palermitani. Non poteva mancare anche l’augurio per i 124 anni del club, compiuto lo scorso 1 novembre.

Dionisi mescola le carte rispetto all’undici titolare di Mantova, lasciando prendere fiato a Diakité, Ranocchia e Di Mariano. Spazio quindi a Pierozzi, ormai pienamente recuperato dall’infortunio, Verre e Di Francesco. La grande sorpresa è Le Douaron. Le ottime impressioni al Martelli, sfoggiate nel corso del secondo tempo, hanno convito il tecnico toscano, tanto da premiarlo con la titolarità, al posto di Henry.

Match subito acceso e dai ritmi infuocati. I rosa crescono con lo scorrere del tempo sul cronometro, aumentando l’intensità del pressing. Il primo guizzo, un po’ a sorpresa, nasce dall’opportunismo dei veneti, bravi a innescare la corsa di Pandolfi, scappato via dalla marcatura fin troppo leggera di Nedelcearu. Ad opporsi è un attento Desplanches. Il numero uno rosa si dimostra lucido in fase di impostazione e verrà chiamato poco in causa, nonostante qualche piccola sbavatura sul versante destro, proprio quello del rumeno. La difesa resta solida, in mano a un Nikolaou sempre più padrone della linea, autore anche di verticalizzazioni in favore dei compagni nella metà campo avversaria, come nel caso della chiara occasione da gol di Insigne.

I palermitani rispondono pochi secondi dopo con Segre. Grande lavoro sulla corsia di sinistra, con il duetto composto Di Francesco e Verre, mago del centrocampo, che sbaragliano gli avversari giungendo in area. Il numero 8 però, fin troppo sbilanciato, si divora un vero e proprio rigore in movimento, respinto dai piedi dell’estremo difensore granata. Dal ventesimo minuto si alza il sipario sull’avvincente duello tra Insigne e Kastrati, protagonisti assoluti dei primi quarantacinque minuti. In meno di dieci minuti il portiere albanese alza le barricate per ben quattro volte, negando il vantaggio all’attaccante napoletano, colpevole di eccessivo egoismo e voglia di strafare mista a sfarzosità. Con Insigne più volte impegnato nei faccia a faccia con Kastrati e Di Francesco in modalità assist-man, meno incisivo si è invece rivelato in area piccola Le Douaron. Il francese si dimostra però una spina nel fianco per la difesa veneta, offrendo un buon lavoro in fase di non possesso e negli inserimenti, con ottimi movimenti.

Il secondo tempo riparte sulla falsa riga del primo. Il Cittadella resta schiacciato nella propria metà campo sfruttando gli spazi lasciati liberi dal Palermo e alcune timide ripartenze. Ad essere più pericoloso è sempre il club di viale del Fante con il mancino di Pierozzi. La compagine di Dal Canto acquisisce maggiore fiducia ed esce dal proprio guscio prendendo il largo. Dionisi interviene subito con il triplo cambio: fuori Pierozzi, Le Douaron e Nikolaou, costretto ad uscire per una botta, dentro Diakité, Henry e Lund.

I padroni di casa non decollano, penalizzati dalla frenesia e da una serie di rimpalli sfavorevoli in area veneta. Al settantacinquesimo i tifosi rosanero tornano ad abbracciare Brunori, subentrato al posto di Verre. Dionisi cambia così la disposizione in campo delle sue pedine, optando per un Palermo a frazione offensiva, con il reparto affidato nelle mani delle due punte: Henry e il bomber italo-brasiliano. Il tecnico toscano sbilancia ancora la squadra con l’ingresso di Ranocchia per Gomes. Per il francese galassia City ennesima prova di livello. Con Segre si confermano perni imprescindibili del centrocampo per corsa, grinta e intensità.

Complice la stanchezza, il Cittadella riesce a contenere e arginare gli affondi siciliani, vincendo importanti contrasti e sfruttando le ampie zone di campo lasciate dai reparti sbilanciati e ormai scollati. Alla soglia del novantesimo, come una doccia fredda, Pandolfi punisce il Palermo: 0-1. Ad avvio dei cinque minuti di recupero i rosa sfiorano il pareggio con l’incornata di Ceccaroni dagli sviluppi di un calcio d’angolo.

Gli sforzi sono vani e il tabellino resta inalterato, sotto la pioggia incessante di fischi e i cori dei tifosi: “Meritiamo di più”. 

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