“Prendiamo atto del nome di grande rispetto avanzato da FDI ma restiamo sulla candidatura di Valeria Sudano. Siamo convinti di avere proposto alla coalizione il nome migliore e di avere tutte le carte in regola per offrire a Catania programma e azioni amministrative di livello, insieme al centrodestra. Ricordo a me stessa il grande impegno della Lega per la Sicilia, a cominciare dal cd. Salva Catania, con il quale si è stabilito un sostegno straordinario al capoluogo etneo, passando per gli ingenti investimenti ottenuti grazie all’impegno del vicepremier e ministro Matteo Salvini che, come riconosciuto anche dal presidente Schifani, è in assoluto il ministro delle infrastrutture più vicino ai siciliani. Ferrovie, autostrade e Ponte, come grande occasione per un piano comprensivo di sviluppo per tutta la Sicilia, che vedrà interessata per la parte infrastrutturale anche Agrigento neo capitale della cultura per il 2025″.
Lo ha dichiarato Annalisa Tardino, il commissario della Lega in Sicilia.
“Ci riaggiorneremo per fare le opportune verifiche interne al partito, – prosegue l’eurodeputato – stante il poco tempo a disposizione, e per attendere le valutazioni di tutti gli alleati, che dovranno decidere tra le due candidature sul tavolo per Catania. Peraltro non abbiamo candidati sindaco negli altri capoluoghi al voto, visto il nostro atteggiamento costruttivo tenuto a favore di FI e FDI a Siracusa, Trapani e Ragusa, non considerando le città minori, dove ad oggi, complice la slealtà di alcuni esponenti di FDI, non è stato possibile chiudere accordi. Dal canto nostro, ci aspettiamo rispetto per una forza di governo che esprime cinque ministri, fino ad oggi tutti al servizio della Sicilia e delle relative esigenze”.
Ha poi aggiunto: “Tengo a fare delle precisazioni pubbliche, per trasparenza e per sottolineare quanto la Lega abbia lavorato e lavori per l’unità del centrodestra in vista delle prossime amministrative. Oltre allo spazio lasciato agli alleati nei capoluoghi già oggetto di negoziato, con qualche nota stonata, come l’imposizione di un candidato già scelto a Trapani, abbiamo nelle settimane tollerato atteggiamenti sleali da parte di Fdi nei nostri confronti. Ad esempio in provincia di Catania, dove abbiamo sostenuto i sindaci uscenti di Fdi a Biancavilla e Gravina, Bonanno e Giammusso, non ricevendo in cambio lo stesso trattamento a Mascalucia, a discapito del nostro candidato Enzo Magra. Ricordo, poi, che non abbiamo preteso Acireale, pur avendo candidati all’altezza, finendo con il sostenere Garozzo, oggi vicino a Fdi. Penso anche a Licata, dove abbiamo siglato un’intesa con Forza Italia per individuare un candidato comune, nella persona di Giuseppe Montana, mentre Fdi ha ben pensato di non sedersi allo stesso tavolo. Ebbene, capisco che essere il primo partito d’Italia impone una certa suddivisione delle cariche, ma non sfuggirà che è necessario rispettare tutti gli alleati di governo, incluso chi ne è parte fondamentale e leale, a Roma come a Palermo. Le scelte a macchia di leopardo possono essere tollerate se eccezionali e legate a particolari situazioni territoriali- ricordo anche la situazione anomala di Marsala, in cui Fdi e l’unico partito di centrodestra in giunta- ma non se diventano sistemiche e sleali. Per questi motivi invito, come ho fatto in privato, la dirigenza di Fdi a riconsiderare il posizionamento complessivo al tavolo delle amministrative, al fine di arrivare ad un accordo con tutti gli alleati rispettoso del lavoro e della storia di ciascuno“.