“Si parla di rendiconto ed è oltremodo indispensabile, oltre gli incensamenti sulle capacità espresse dall’amministrazione comunale, tutte da dimostrare, indicare le priorità per il futuro, soprattutto in relazione alla mobilità sostenibile e quindi le linee del TRAM, la condizione delle periferie, l’emergenza abitativa. Nodi cruciali per Palermo che andrebbero affrontati con strategie e con risolutezza, entrambe assenti nella giunta Lagalla“.
Le parole del consigliere comunale Franco Miceli, capogruppo “Progetto Palermo” e vicepresidente della Commissione urbanistica consiliare.
“Per le linee del tram esprimiamo forte preoccupazione per quanto riguarda la linea D , cioè quella che collega la Stazione centrale con il quartiere Bonagia, che, come abbiamo più volte sottolineato, prevede la realizzazione di un’opera strategica quale quella di un ponte sul fiume Oreto che darebbe alla città ed al traffico veicolare una importante alternativa all’attuale sistema di attraversamento del fiume che come sappiamo presenta notevoli criticità, sia in termini di soluzioni, sia per l’accumulo di ritardi insostenibili sui lavori che interessano il Ponte Corleone. Sulla linea D, oltre ai ritardi della Regione, si registra una grave inerzia dell’Amministrazione comunale”.
“L’altro aspetto, – continua Miceli – è quello delle periferie che, nonostante i proclami e la realizzazione delle opere già programmate dalla precedente amministrazione, versano in una situazione di profondo degrado (assenza di servizi ed inefficienza nella raccolta dei rifiuti, collegamenti inadeguati del trasporto pubblico etc…) anche qui nessuna azione significativa ed efficace in grado di determinare una inversione di tendenza. Infine, l’emergenza abitativa che può essere affrontata intanto con l’utilizzo del patrimonio pubblico, il Comune dispone di molte unità abitative confiscate alla mafia, ma anche con programmi di intervento di rigenerazione urbana di cui non si vede traccia“.
“Ecco il resoconto, importante documento finanziario su cui il Consiglio è chiamato a pronunziarsi, deve servire non solo a valutare l’assestamento dei conti e finanziario del bilancio, ma anche a indicare le azioni strategiche su cui investire le risorse disponibili”.