La situazione è paradossale. In teoria i vincitori di alcuni dei concorsi a Palazzo Zanca risultano assunti, ma in pratica non lo sono e non lo saranno ancora per un po’. Quel che è peggio è che all’origine del pasticcio c’è la mancata approvazione dei conti (il consuntivo 2023), che nella filosofia deluchiana è invece uno delle prime regole del manuale del bravo amministratore.
IL PASTICCIO
Il caso è scoppiato a Palazzo Zanca con tanto di note dei consiglieri Pd Felice Calabrò, Alessandro Russo e Antonella Russo e di comunicato della Fp Cgil. I neo-assunti (alcuni dei quali hanno anche firmato il contratto e ricevuto il badge) in realtà non potevano essere assunti dopo il 30 aprile dal momento che il Comune non ha approvato né il rendiconto 2023 né il bilancio consolidato (proprio per questo la Regione ha nominato un commissario ad acta). La legge 113 del 2016 vieta ai comuni di effettuare le assunzioni in questi casi. Così mentre in alcuni casi le firme sono slittate all’autunno in altri, quelli cioè che hanno già firmato tra fine aprile e maggio risultano “sospesi” in un limbo.Le assunzioni diventeranno efficaci dopo l’approvazione dei documenti contabili, con buona pace di chi magari nel frattempo si era dimesso dal precedente lavoro.
“Dopo il 30 aprile, senza l’approvazione del rendiconto 2023 nel termine stabilito, il Comune come ha potuto procedere alle assunzioni? Non le poteva fare” scrivono i consiglieri comunali dem Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo che chiedono la convocazione della commissione consiliare e valutano ulteriori iniziative a tutela del Comune di Messina.
REALTA’ SUPERA FANTASIA
“Da sempre abbiamo manifestato forti dubbi in ordine alla gestione del personale comunale da parte e dell’amministrazione precedente e dell’attuale. Tuttavia, mai avremmo immaginato di dover assistere a situazioni paradossali come quelle attuali, in cui veramente la realtà (davvero grottesca) ha di gran lunga superato la fantasia (anche la più assurda)”.
L’AFFONDO CGIL
Analoghe perplessità sono state espresse da Fp (Funzione pubblica) Cgil, con i segretari Francesco Fucile e Giuseppe Previti, rispettivamente segretario generale e segretario provinciale. “Sembrerebbe che questo ente abbia provveduto ad assumere personale successivamente alla data del 30 aprile e ciò malgrado la mancata approvazione nel termine prescritto (ovvero 30 aprile 2024) del rendiconto 2023. Dall’esame di diversi provvedimenti amministrativi, abbiamo potuto appurare che il Comune di Messina ha assunto, contrattualizzato e assegnato ai vari dipartimenti sei unità di personale nel corso del mese di giugno 2024. Ha assunto, ma non ancora contrattualizzato (per la precisione, nei casi in esame, il contratto è stato sottoscritto solo dai dipendenti e deve essere ancora firmato dal dirigente competente) due unità di personale con decorrenza dall’1 luglio”.
DANNO ERARIALE
Non si tratta di un piccolo problema perchè possono esserci, come paventano sia i dem che la Cgil, conseguenze sul piano del danno erariale alla luce del fatto che le assunzioni ci sono state nonostante l’espresso divieto della normativa.
BASILE AVVIA VERIFICHE
Il pasticcio c’è stato, il dg Salvo Puccio lo ha confermato e lo stesso sindaco Basile ha spiegato “È interesse principalmente mio verificare cosa sia realmente successo- Ho richiesto chiarimenti formali per comprendere appieno l’accaduto e per garantire trasparenza e correttezza. Su questa vicenda pretendo che venga fatta completa e piena chiarezza, anche nel rispetto dei dipendenti. A sindacati e forze di opposizione dico che sono in corso tutte le verifiche necessarie per accertare le eventuali responsabilità relative alla situazione emersa, con l’unico obiettivo di salvaguardare il Comune da qualunque conseguenza derivante dal mancato rispetto delle norme del Testo Unico degli enti locali”.