Annullata senza rinvio la misura cautelare di Mario Muscolino, finito ai domiciliari da novembre del 2021 con le accuse di concussione, corruzione e induzione indebita.
Non sono ancora note le motivazioni del provvedimento, ma i giudici romani hanno certamente escluso la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato. Muscolino è imputato in concorso con il padre Salvatore, ex dirigente dell’Asp di Messina. Secondo l’accusa, l’ex funzionario del Dipartimento Prevenzione dell’ASP, avrebbe chiesto a imprenditori titolari di attività di ristorazione o di strutture alberghiere di stipulare contratti assicurativi con l’agenzia della quale il figlio, Mario, era titolare. Muscolino avrebbe sfruttato la propria qualifica istituzionale e i poteri che derivavano dalla sua carica, per favorire gli interessi del figlio che sarebbe stato complice e certamente consapevole delle modalità con le quali il padre gli procurava un sempre crescente numero di clienti. I
l legale di Mario Muscolino ha chiesto al gip la revoca della misura sostenendo, tra l’altro, che visto che il padre era in pensione fosse inesistente il rischio di reiterazione del reato. L’istanza è stata respinta sia dal giudice delle indagini preliminari che, successivamente, dal tribunale del Riesame. Da qui il ricorso in Cassazione e l’annullamento dei domiciliari senza rinvio. A carico dei due imputati è in corso un processo ancora alle battute iniziali. La prossima udienza si celebrerà il 7 dicembre.