E’ stallo totale nel Consiglio Comunale di Palermo. La seduta odierna è iniziata solo formalmente. In realtà, la stessa è rimasta impantanata a causa delle numerose assenze all’interno del centrodestra. E qualcuno, fra i banchi di Sala Martorana, ha notato la mancanza in blocco dei sei esponenti di Fratelli d’Italia. Fatto su cui le opposizioni, questa volta, non hanno voluto soprassedere.
La maggioranza affonda ancora sui debiti fuori bilancio
All’ordine del giorno c’erano, ancora una volta, i debiti fuori bilancio rimasti in sospeso dalla scorsa settimana. A presiedere la seduta c’era, ancora una volta, il vicepresidente Giuseppe Mancuso. Ciò a causa dell’assenza in aula del numero uno di Sala Martorana Giulio Tantillo. L’esponente di Forza Italia non era però il solo elemento della maggioranza a mancare all’appello. Fra i banchi del Consiglio Comunale c’erano assenze ben più roboanti, come quella dell’intero gruppo di Fratelli d’Italia. Assenti sei consiglieri su sei. Fatto che segue a quanto avvenuto la scorsa settimana.
Dai banchi dell’opposizione si è sollevato un nuvolo di critiche. Qualcuno, come il neoportavoce regionale di Europa Verde Fabio Giambrone, pur sottolineando le assenze nella maggioranza, ha provato a convincere i colleghi a votare i debiti fuori bilancio. Ma senza l’apporto del fronte progressista, il rischio concreto era quello di vedere il centrodestra andare sotto sulle votazioni a causa delle astensioni, comportando così il respingimento dei crediti vantati da cittadini ed imprese.
Duro l’esponente del PD Fabio Teresi. “I cittadini ci hanno chiesto di fare opposizione, non la stampella di questa maggioranza“, ha dichiarato in aula. Vano l’appello del capogruppo di Lavoriamo Per Palermo Dario Chinnici, il quale ha provato a portare avanti una seduta apparsa difficile fin dall’inizio. Il clima in aula si è fatto rovente, tanto da costringere il vicepresidente Giuseppe Mancuso a chiudere la seduta. Tutto rinviato. Ancora una volta.
Il Consiglio Comunale di Palermo fra passato e futuro
L’ultimo pacchetto di delibere votato in Consiglio Comunale risale al 30 aprile, quando Sala Martorana approvò a maggioranza i tre atti relativi al Pef Tari (le nuove tariffe, gli aumenti della tassa di soggiorno e l’introduzione delle bilance intelligenti nei CCR). Da allora non si è mossa foglia se non per atti di ordinaria amministrazione. E ora anche su quelli si fa fatica. Fatto che preoccupa in vista delle delibere di un certo peso attese a Palazo Comitini. Entro fine luglio il sindaco Roberto Lagalla punterebbe a chiudere sia l’approvazione del Dup (Documento Unico di Programmazione) che del piano triennale delle opere pubbliche. Ma stante così le cose, l’impresa appare complessa. E di fronte ci sono ancora due anni di consiliatura.