Oltre un milione di euro speso in consulenze esterne negli ultimi tre anni. E’ questo il bilancio fatto dall’Ufficio del Controllo Analogo del Comune di Palermo a proposito degli incarichi conferiti, nel triennio 2023-25, da parte di Rap. Ovvero la società che si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti in città. Numeri messi nero su bianco dal dirigente Roberto Pulizzi in una nota redatta il 9 maggio scorso ed inviata al sindaco, agli uffici e alla governance della società Partecipata di piazza Cairoli. Cifre sulle quali il Capo Area ha chiesto tutta la documentazione necessaria. In particolare quella relativa al rispetto del piano di riequilibrio economico-finanziario a cui è soggetto da alcuni anni il Comune di Palermo.
Incarichi esterni della Rap, oltre un milione in tre anni
Nel documento, in particolare, il dirigente dell’Ufficio Controllo Analogo sottolinea che “si è potuto constatare, riguardo l’affidamento di consulenze e collaborazioni rilasciate dalla Società Partecipata Rap, importi nel triennio considerato di non indifferente rilevanza“. In particolare, dai numeri rappresentati nel documento si racconta una spesa da 380.000 euro nel 2023, da 586.000 euro nel 2024 e da 198.000 euro nel 2025. Fatto che porta il totale degli emolumenti versati in consulenze a 1,16 milioni di euro.
Cifre sulle quali gli uffici del Comune di Palermo vogliono vederci chiaro. “Si è rilevato che – si legge nella nota -, pur con acclarate perdite d’esercizio e in assenza di ricapitalizzazione, le tipologie di affidamento attuate sono state le più svariate e hanno riguardato incarichi sia a “Professionisti esterni” su aspetti gestionali, ambientali, legali, di assistenza fiscale, tecnica ecc. sia Dirigenti incardinati nella stessa Azienda quali componenti di Commissioni esaminatrici di selezioni pubbliche ovvero per attività di supporto e segreteria che senza alcun dubbio devono rientrare nell’ambito dei doveri e dei compiti d’ufficio propri delle funzioni dirigenziali incaricate“.
Il rispetto del piano di riequilibrio
Un quantitativo di risorse non di poco conto visto che, proprio in questi mesi, il Comune di Palermo ha dovuto far ricorso ad un piano di ricapitalizzazione necessario a controbilanciare il profondo rosso con cui si è chiuso il bilancio 2023 della Rap. Un aumento di capitale da oltre 8 milioni di euro, risultato di un mix di liquidità e immobilizzazioni materiali.
Secondo quanto previsto dalle tre delibere approvate a fine marzo dall’esecutivo del sindaco Roberto Lagalla, alla società di piazzetta Cairoli sono andate la proprietà della sede societaria, di 4 CCR (Lennon, Nicoletti, Minutilla e Basile) e una somma vicina ai 2,8 milioni di euro, rintracciata all’interno dei fondi di riserva. Un salvagente in attesa che l’azienda inizi a camminare sulle proprie gambe. L’inversione di rotta sperata è già arrivata a partire da fine 2024. Anche se il percorso nei prossimi anni presenta comunque degli ostacoli. Ciò vista la necessità di rispettare in maniera stringente le prescrizioni del piano di riequilibrio.
E proprio su quest’ultimo aspetto si concentra l’attenzione dell’area del Controllo Analogo. “Tali incarichi, molti dei quali conferiti in modalità e prassi rutinaria, risultano privi di idonei disciplinari d’incarico firmati tra le parti, di obiettivi e risultati che devono essere predefiniti e successivamente certificati e rendicontati a giustificazione della spesa effettuata, non vengono nemmeno supportati dalla obbligatoria attestazione di rispetto della prescritta Misura/Azione n.16 del PRFP – Piano di riequilibrio Finanziario Pluriennale del Comune di Palermo ancora in attesa di approvazione e all’esame della Corte dei Conti“. Fatto per il quale i tecnici del Comune hanno chiesto tutta la documentazione necessaria.