Il governo si sta attrezzando a trattare il Coronavirus come le calamità naturali e a mettere in campo, con un nuovo decreto legge, e “in tempi molto rapidi”, le stesse misure di sostegno economico che si applicano in caso di terremoti e alluvioni. Domenica è stata pubblicata la Gazzetta ufficiale straordinaria con le misure eccezionali messe in campo dal governo, ma fanno discutere le parole del presidente del Consiglio.
“Confesso che siamo rimasti sorpresi da questa esplosione del numero dei casi”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, a ‘In mezz’ora’ su Raitre, parlando del coronavirus dalla sede della protezione civile. “La linea della massima precauzione ha pagato ma dobbiamo continuare a perseguire questa politica. Stiamo cercando di individuare focolai, per fare di tutto per contenere il contagio“, ha affermato il premier, che poi ha proseguito: “Il panico non serve a nessuno”. “Dobbiamo continuare a lavorare con la massima abnegazione per contenere il contagio: curare l’aspetto comunicativo è importante. A livello comunicativo centrale sarà il dottor Borrelli ad offrire una comunicazione aggiornata. Abbiamo scelto la linea della trasparenza”. “Serve una comunicazione capillare“. “Bisogna intervenire per evitare il panico che non serve a nessuno. La preoccupazione è comprensibile, il panico no. Va scacciato via”.
Burioni: “Non è vero che il Covid-19 è poco più di un’influenza. Basta bugie”
Intanto, l’infettivologo Roberto Burioni, che tempo fa aveva lanciato l’allarme sul possibile diffondersi in Italia del coronavirus, e che era stato redarguito con parole pesanti, adesso ci tiene a precisare che il covid-19 non è poco più di una comune influenza come qualcuno frettolosamente ha affermato: “Qualcuno, da tempo, ripete una scemenza di dimensioni gigantesche: la malattia causata dal coronavirus sarebbe poco più di un’influenza. Ebbene, questo purtroppo non è vero. Mai allarmismi, ma neanche si possono trattare i cittadini come bambini di 5 anni: in questo momento (domenica) in Italia sono segnalati 132 casi confermati e 26 di questi sono in rianimazione (circa il 20%). Sono numeri che non hanno niente a che vedere con l’influenza (i casi gravi finora registrati sono circa lo 0,003% del totale). Questo ci impone di non omettere nessuno sforzo per tentare di contenere il contagio”.