
“Non odio nessuno, semplicemente se incontrassi i miei accusatori, cambierei strada. Quello che sento verso chi si è comportato male con me è solo disprezzo, dove per disprezzo intendo mancanza di apprezzamento. Non ho mai commesso i fatti che mi sono stati contestati. Come dissi dopo la condanna di primo grado, se fossi stato colpevole certo dieci anni di galera non sarebbero stati sufficienti. Mi avrebbero dovuto fucilare alle spalle per alto tradimento”.
E’ il commento dell’ex numero due del Sisde Bruno Contrada, intervenuto alla conferenza stampa convocata dal suo legale, l’avvocato Stefano Giordano, a seguito della sentenza della Cassazione che ha revocato la condanna a 10 anni inflitta all’ex poliziotto accusato di concorso in associazione mafiosa.
“Contro di me ci sono solo invenzioni di efferati criminali pagati dallo Stato, capaci di passare sopra al cadavere della madre pur di uscire di galera o accuse suggerite loro da uomini che neppure voglio definire. Le carte dei miei processi – ha aggiunto – si dovrebbero raccogliere in un libro per gli studenti di Legge intitolato ‘Come costruire un processo sul nulla’”.
“C’è chi sbrana – ha concluso – e chi si contende i resti del cadavere: avvoltoi, corvi e iene”.
Il suo difensore ha detto che chiederà il reintegro di Bruno Contrada nella Polizia di Stato.