I sindacati dei regionali tornano alla carica contro il governo Musumeci colpevole di non adottare le azioni necessarie per il rinnovo dei contratti, di aver diviso il fronte dei dipendenti con provvedimenti discutibili e di aver stoppato l’erogazione del saldo Famp 2017. Per questo i lavoratori aderenti a Cobas Codir, Sadirs, Siad e Ugl-Fna scenderanno in piazza a Palermo, davanti Palazzo d’Orleans, mercoledì 30 maggio, e a Catania in via Beato Bernardo, davanti la segreteria della Presidenza della Regione Siciliana.
“I regionali sono ormai esasperati – si legge in una nota delle segreterie generali – dopo le iniziali promesse anche il governo Musumeci ha gettato la maschera varando in Finanziaria norme parziali sul personale sapendo di essere a concreto rischio impugnativa da parte dello Stato, con l’effetto di scatenare una guerra tra poveri secondo la logica del divide et impera. Dopo ben sei mesi di indifferenza mostrata dall’esecutivo verso le esigenze dell’amministrazione, si scopre ora quanto abbia realmente a cuore il necessario processo motivazionale del personale per favorire la modernizzazione della macchina burocratica nell’interesse dei cittadini”.
Non usano giri di parole e denunciano i vizi della vecchia politica. “A Palazzo dei Normanni abbiamo assistito al solito teatrino della politica, assieme a un nuovo assalto alla diligenza sono state favorite norme ad personam o per parentele illustri e nuove immissioni negli uffici, mortificando le aspettative di tutti i dipendenti”.
In particolare Cobas Codir, Sadirs, Siad e Ugl-Fna puntano il dito contro l’assessore alla Funzione pubblica, Bernadette Grasso “che rivela sulla stampa gli accantonamenti stanziati per i rinnovi contrattuali sapendo che quelle stesse somme non potranno essere erogate fino a quando non verranno emanate le direttive di governo che contemplino le richieste di riclassificazione avanzate dai sindacati autonomi e soprattutto fino a quando non verranno nominati i vertici dell’Aran Sicilia, un commissario straordinario o ad acta, posti ancora oggi vacanti e indispensabili per legge per avviare il tavolo trattante sui rinnovi economici e giuridici del comparto e della dirigenza”.
Infine gli autonomi segnalano anche “il vergognoso blocco del pagamento del saldo Famp 2017 per delle astrusità burocratiche che vorrebbero sostanzialmente i dipendenti giudicati due volte per lo stesso lavoro”.