Luna Rossa attacca e spaventa Te Rehutai, la barca del team New Zealand. Nella 3/a giornata di regate in Coppa America, nel mare di Auckland, in Nuova Zelanda, l’equipaggio italiano ha vinto gara 5 in modo travolgente, poi perso gara 6 in modo altrettanto netto.
Dal 2-2 di venerdì si è dunque passati al 3-3 di oggi. Un parziale difficile da immaginare però alla vigilia di questa sfida con i campioni neozelandesi, che vantano la barca più veloce. Ma il team allestito dal gruppo Prada Pirelli in gara 5 ha dato una dimostrazione di forza impressionante, l’imbarcazione italiana è volata via velocissima sul pelo dell’acqua, senza nemmeno uno schizzo, virando dolcemente come un bolide di F1 in curva, e ha presentato alla barca rivale credenziali inattese e ambizioni da scoprire.
Venerdì Luna Rossa ha battuto il primato del Moro di Venezia che nel 1992, primo team italiano, riuscì a fare un punto in Coppa America; ora ha superato sé stessa, conquistando addirittura il terzo successo. “Oggi abbiamo visto delle belle gare. Torneremo battaglieri e più forti di prima” ha detto Jimmy Spithill, timoniere di Luna Rossa a fine giornata.
Pur vincendo nettamente gara 6, la formazione neozelandese ha tremato; ha compreso che la sua corsa verso il trofeo non sarà una passeggiata. Luna Rossa si sta rivelando più veloce del previsto, e l’idea del team di Prada di ricorrere al doppio timoniere ha preso in contropiede i padroni di casa.
Persa gara 5, i kiwi hanno avuto un sussulto di orgoglio, e in gara 6 hanno cercato e ottenuto subito una rabbiosa rivincita: partiti come missili hanno surclassato la barca italiana finita in uno sciagurato “buco di vento” proprio alla partenza, che l’ha condannata alla sconfitta. Ad Auckland si è capito che la partenza e il primo incrocio sono i momenti decisivi della gara, perché il vento moderato di questi giorni, non oltre gli 8-10 nodi, non aiuta le rimonte. In pratica chi è avanti alla partenza, finora ha sempre vinto.
In Nuova Zelanda la vela è, con il rugby, lo sport più praticato. Per la terza giornata di regate, centinaia e centinaia di barche (1400 secondo gli organizzatori dell’evento) hanno fatto da suggestiva cornice attorno al campo di gara, per assistere da vicino allo spettacolo, mentre migliaia di appassionati nel ‘villaggio’ dell’America’s Cup hanno seguito la sfida sui maxi-schermi, col favore di una bella giornata di sole, e l’allerta covid praticamente azzerato nel paese. Le immagini tv hanno mostrato un pubblico felicemente non distanziato e senza mascherine, suscitando l’immaginabile invidia del resto del mondo.
In gara 5 Luna Rossa è partita benissimo e già nelle prime virate ha preso un vantaggio di una trentina di secondi, che New Zealand non è più riuscita a recuperare. La barca di Prada è filata velocissima in campo aperto, solcando il mare con eleganza e leggerezza, mentre la rivale è apparsa appesantita e solo verso le ultime due boe ha spinto cercando la rimonta, ma ormai era troppo tardi.
In gara 6 è successo l’esatto contrario: Te Rehutai ha trovato subito il vento giusto ed scappata via, agile e veloce; mentre Luna Rossa rallentata dal vuoto di vento iniziale non è mai entrata in gara, come segnala il ritardo di un minuto e mezzo abbondante sul traguardo.
Domani due nuove sfide nel mare di Auckland, gara 7 e gara 8.
Per conquistare la Coppa America, il più antico e prestigioso trofeo sportivo del mondo, bisogna vincere 7 regate.