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Cordaro proroga le concessioni balneari. Cinque stelle e Legambiente promettono ‘battaglia’

giovedì 11 Giugno 2020

Una estate diversa quella per tutta l’Italia e per i bagnanti delle coste siciliana a causa delle restrinzioni del covid-19. Il Coronavirus cambierà anche il modo di andare al mare, tra distanze da rispettare e nuove regole per le spiagge libere e gli stabilimenti balneari. Quando e soprattutto come andremo in spiaggia? La stagione estiva è alle porte e gli addetti ai lavori attendono di capire come potranno aprire al pubblico. Ma i dubbi sulla ripartenza sono ancora tanti.

Il distanziamento dovrà essere rispettato anche in acqua. Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate, viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie. Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, dove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara. Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia, la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo.

Concessioni sino al 2033

Nel frattempo l’assessore Toto Cordaro ha prorogato sino al 2033 le concessioni per i lidi balneari.

Proprio i lidi e gli stabilimenti balneari sono quasi raddoppiati negli ultimi dieci anni e sono pronti a raddoppiare

Toto Cordaro
Toto Cordaro

ancora, non appena le 600 richieste di nuove concessioni verranno accolte dalla Regione che nei mesi scorsi ha varato una serie di leggi che agevolano l’imprenditoria balneare. Continua la grande corsa all’oro delle coste siciliane, un business stimato in appena 100 milioni di euro, ma che potenzialmente potrebbe valere dieci volte tanto. Certo, un ridimensionamento per via del Covid c’è stato ed è stato importante se si pensa che negli ani precedenti il giro d’affari è aumentato ininterrottamente negli anni. Dai 255 registrati al 30 giugno 2009 si è passati ai 438 del 2019. A rivelarlo è uno studio di Unioncamere che ha analizzato la crescita dei lidi nelle varie regioni italiane.

C’è chi, però, non è d’accordo con le scelte dell’assessore: Legambiente come il Movimento 5 stelle promettono battaglia all’assessore Cordaro.

Certamente prenderemo una posizione a livello regionale! La Legambiente aveva già nelle settimane scorse inviato una lettera al presidente della regione e all’assessore. Andremo avanti!” Afferma a IlSicilia.it Maria Zammitto del direttivo regionale e presidente del circolo cittadino Legambiente Francesco Lojacono. 

Proprio qualche settimana fa l’associazione ha ambientalista ha inviato una lettera all’assessorato all’Ambiente per evidenziare numerosi punti per la salvaguardia delle spiagge.

Sintesi del Documento

Legambiente Sicilia ha lanciato una petizione per salvare le spiagge libere dalle continue aggressioni e che prevede diverse il congelamento di nuove concessioni sino all’approvazione dei PUDM; la promozione e il sostegno della gestione delle spiagge libere da parte dei comuni attraverso il rifinanziamento e il potenziamento delle finalità delle leggi regionali d’istituzione del servizio di vigilanza e salvataggio per le spiagge libere siciliane e che le concessioni diventino appalti di servizio con gli introiti a favore dei Comuni, con obbligo di permettere il libero accesso alle fasce più deboli. Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, lancia un appello a tutti i cittadini che vogliono liberamente andare in un mare libero: “Le giuste misure per impedire la diffusione del virus non devono penalizzare l’accesso alle spiagge e le aree libere. Tutti dobbiamo avere la possibilità di andare al mare, anzi le misure anti covid devono migliorare il nostro rapporto con il mare e la sua fruizione: più rispetto, equilibrio e sostenibilità”.

Le parole della deputata del M5S Gianina Ciancio e Giampiero Trizzino

Parere decisamente contrario sul provvedimento dell’assessore Crodaro è stato espresso anche da Gianina Ciancio e Giampiero Trizzino, deputati regionali del M5S: “Già nel dicembre dell’anno scorso abbiamo contestato il recepimento della normativa nazionale, non solo per la durata, a nostro avviso, eccessiva della proroga, ma anche e soprattutto perché recepire una norma del genere in Sicilia – afferma Gianina Ciancio –, senza che ci sia stata negli anni una reale regolamentazione a tutela del bene demaniale e dei diritti dei cittadini, significa avallare un sistema che, di fatto, in alcune zone della nostra isola (si pensi, ad esempio, alla Playa di Catania) ha privatizzato le spiagge. Nessun comune siciliano, ad eccezione di San Vito Lo Capo, ha infatti un Pudm(Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo), strumento fondamentale di pianificazione e gestione delle coste. La prima legge quadro in materia che ne ha introdotto l’obbligo di stesura da parte delle amministrazioni locali, risale al 2005, poi modificata nel 2016, e rimane ancora inapplicata nelle parti più importanti, tanto che l’assessorato regionale continua ad operare in deroga sul rilascio delle concessioni. Di fatto non si sono mai rispettate le linee guida emanate dallo stesso assessorato nel 2009, nel 2011, poi nel 2016 e ancora di recente nel 2019. A ciò si aggiunga che l’applicazione della proroga, a livello nazionale, è subordinata all’emanazione di un Dpcm che dovrebbe fissare i termini e le modalità per la generale revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime, in corso di approvazione.
In altre parole la regione siciliana ha recepito solo la parte riguardante la durata delle concessioni senza tener conto delle regole che verranno fissate in tutta Italia. A tal proposito esiste un giudizio presso la corte costituzionale che ha impugnato la proroga “in salsa Siciliana”, il cui esisto è previsto nei prossimi giorni. Sulla base di ciò abbiamo presentato anche un’interrogazione al governo regionale. Siamo per lo sviluppo turistico della Giampiero Trizzinonostra isola ma quest’ultimo deve andare di pari passo con il rispetto delle regole e dei diritti dei bagnanti”.

Sulla stessa linea il deputato regionale del M5s Giampiero Trizzino: Le spiagge in quanto territori fragili, tanto più se insistono in una isola, hanno bisogno di una regolamentazione chiara che stabilisca cosa si può e cosa non si

può fare – afferma Trizzino, deputato regionale del M5S -; chi ha diritto ad ottenere una concessione e chi no e soprattutto ha bisogno di una disciplina che garantisca il riconoscimento delle stesse come “beni comuni” di tutti i cittadini. In Sicilia questo non accade. Degli oltre 130 comuni costieri, solo uno possiede questa regolamentazione, per tutti gli altri vige il Far West. Questa situazione oggi si è ulteriormente aggravata con la proroga ultra decennale delle concessioni balneari”.

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