Pino Apprendi, presidente dell’associazione Antigone Sicilia, da sempre accanto ai detenuti siciliani, commenta i recenti provvedimenti relativi all’emergenza coronavirus.
“I provvedimenti del Governo per il coronavirus, più restrittivi rispetto alle già difficili condizioni dei detenuti, hanno innescato una prevedibile tensione che potrà sfociare in proteste plateali – sottolinea Apprendi -. Annullare i permessi e le visite dei congiunti, piuttosto che favorire misure alternative alla detenzione in carceri sovraffollate e in molti casi con problemi d’igiene e di assistenza medica inadeguata è stato un grave errore“.
“Dopo il caso dell’agente della Polizia Penitenziaria del carcere di Vicenza, risultato positivo al tampone del Covid 19, c’e’ grande preoccupazione. Mandare agli arresti domiciliari migliaia di persone significherebbe anche alleggerire il già pesante lavoro del personale stesso. Se dovesse accertarsi un primo caso fra i detenuti scatterebbe il caos“.
Apprendi conclude rivolgendo un appello alle istituzioni. “È auspicabile un ripensamento da parte del Ministro della Giustizia Bonafede“.