“La situazione di emergenza legata alla pandemia del Covid-19 sta comportando pericolosi effetti sulla filiera della pesca”.
A denunciarlo è il Presidente del Distretto Pesca, Nino Carlino, che sta seguendo la vicenda da molto vicino raccogliendo quotidianamente le gravi segnalazioni che arrivano, spesso anche con motivazioni diverse, da tutti i componenti della filiera: dai pescatori, ai commercianti, alle aziende di conservazione o trasformazione del pescato.
“Solo per fare qualche esempio, a Mazara del Vallo – dice Carlino – dove molte imbarcazioni hanno da poco concluso o hanno ancora in divenire il loro ciclo di pesca, si fa sentire molto il blocco del settore Horeca, cioè quello dei ristoranti, degli alberghi e delle grandi aziende che sono al servizio della filiera turistica nazionale ed estera. Per la marineria di Sciacca, invece, attualmente ferma, preoccupa maggiormente il blocco dei mercati con l’orientamento sempre più netto dei piccoli consumatori che tendono a concentrare la loro spesa su beni ritenuti di primissima necessità, penalizzando spesso l’acquisto del pesce fresco. Discorso analogo si può anche fare per le aziende di conservazione e di trasformazione, con tutto l’indotto, che stanno vedendo i loro mercati di riferimento restringersi ogni giorno”.
“La prima grande esigenza per tutti – continua Carlino – è quella di poter contare tempestivamente sulla immissione di denaro nell’economia reale ed immediatamente fruibile dalle famiglie e dalle aziende e questo a parte gli slogan. Poi bisognerebbe da subito elaborare un progetto strategico che possa supportare la ripartenza per la commercializzazione dei prodotti della filiera agroalimentare siciliana, già dal giorno dopo in cui saremo stati in grado di uscire da questo incubo, con la finalità di riconquistare una fetta importante di un mercato che non sarà più come prima. Alcuni provvedimenti di sostegno sono stati attivati dal governo Nazionale e Regionale ma la preoccupazione, sperimentata quotidianamente dagli operatori della pesca, e dalla filiera produttiva ad essa connessa, è relativa al fatto che ci sono molti passaggi burocratici prima di potere addivenire ad un ristoro concreto per pescatori, i lavoratori delle imprese del comparto e gli imprenditori”.
“Per questo chiediamo con forza al Governo Regionale e a quello Nazionale di farsi parte attiva affinché possano essere eliminati lacci e lacciuoli che rallentano le procedure per l’accesso al credito, nonché per il ristoro previsto per i lavoratori.Naturalmente – conclude il Presidente del Distretto Nino Carlino -esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà agli operatori della filiera della pesca in Sicilia verso i quali si riversa in questo momento così complicato, tutta la nostra attenzione”.