Infermiera positiva al coronavirus in servizio all’ospedale Maggiore di Modica. La procura di Ragusa ha aperto un fascicolo e sono state avviate le indagini per verificare se la donna, in servizio, avesse avuto sintomi che potevano in qualche modo metterla in allarme.
Lo scorso 19 marzo quando si è avuta conferma della positività dell’infermiera che lavorava nel laboratorio di analisi dell’ospedale di Modica, il reparto è stato chiuso per un giorno per procedere alla sanificazione dei locali. I colleghi parasanitari e sanitari dell’infermiera sottoposti a tampone sono risultati negativi.
La donna è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di epidemia colposa.
Il capo della procura Iblea, Fabio D’Anna dichiara che “verranno perseguiti con fermezza tutti i comportamenti scorretti che si discostino o non rispettino le procedure previste dalle norme sul contenimento del coronavirus. Se poi i comportamenti scorretti travalicassero le fattispecie di punibilità previste dall’articolo 650 del codice penale, causando altri contagi, verrà applicato l’articolo 590, lesioni colpose o se si prefigurasse l’attivazione di focolai di epidemia, l’articolo 452 del codice penale che prevede pene fino ai 12 anni“.
“Il nostro Paese – conclude il procuratore – sta attraversando un periodo particolarmente delicato e difficile. A maggior ragione ora, come sempre, non è ammessa l’ignoranza delle norme o la voluta e colpevole sottovalutazione delle stesse: agiremo con fermezza”.