“Abbiamo avviato un rapporto di collaborazione con lo Stato e molte delle nostre richieste di noi governatori sono state accolte. Sapete della mia contrarietà sulla vicenda dei trenta invitati al matrimonio mentre si consente sull’aereo si possa stare l’uno accanto all’altro. Bastava dire ‘ospitiamo novanta persone e mettiamo in ogni tavolo i conviventi di una stessa famiglia’, anziché dare un duro colpo ad un settore, quello degli eventi, che in Sicilia, più che in ogni altra regione ha delle ricadute molto importanti“.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a margine della consegna dei lavori per la trasformazione dell’ex Manifattura tabacchi di Catania in un Museo dell’archeologia regionale.
“In Sicilia abbiamo quattro zone rosse per il livello elevato di contagi. Il coprifuoco mi ricorda la guerra e noi siamo in guerra contro un nemico del quale sappiamo un poco di più, ma che non riusciamo ad individuare, non si fa vedere e si fa soltanto sentire quando, purtroppo è tardi. Dobbiamo evitare di arrivare al coprifuoco perché la nostra economia e i nostri imprenditori non si potrebbero permettere il lusso di una nuova chiusura“, prosegue.
“Abbiamo già acquistato i tamponi sierologici, quelli rapidi e stiamo procedendo con lo screening. Andiamo a caccia del positivo per isolarlo e mettere al sicuro chi risulta essere contagiato, ma per evitare che possa contagiare altri. Nel frattempo speriamo nella responsabilità collettiva della gente, perché altrimenti andremo a misure sempre più restrittive“, conclude il governatore.