L’emergenza coronavirus colpisce anche il mondo del calcio. La Serie A infatti si giocherà a mezzo servizio, a causa del rinvio di ben cinque incontri di campionato.
Le gare incriminate sono Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e il derby d’alta classifica Juventus-Inter. Le partite verranno recuperate il 13 maggio, in un momento critico dal punto di vista sportivo.
La decisione va a sostituire la scelta di giocare le gare a porte chiuse, considerando anche la possibile ricaduta d’immagine per i club. Si giocheranno invece a porte chiuse tre match di Serie B, ovvero Cittadella-Cremonese, Venezia-Cosenza e Chievo-Livorno. Rinviate invece le partite dei campionati di Serie D, dal girone A al girone D.
LE PAROLE DEL MINISTRO SPADAFORA
A motivare la decisione ci ha pensato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.
“La valutazione unanime dei vertici del mondo sportivo e calcistico è stata quella di prediligere il rinvio piuttosto che giocare negli stadi vuoti, tenendo conto anche delle ripercussioni a livello di immagine sul nostro paese e delle difficoltà nella programmazione di turni supplementari in un calendario mai come quest’anno denso di appuntamenti nazionali e internazionali“.
Un calendario che non concede grossi margini di manovra, vista la presenza delle Coppe Europee, degli Europei e soprattutto delle Olimpiadi di Tokyo 2020.
“L’emergenza a seguito dei casi di coronavirus in Italia ha costretto il Governo e le altre Autorità a prendere decisioni impopolari, ma necessarie. Decisioni che devono essere modulate e aggiornate in base all’andamento dei dati e ai consigli della comunità scientifica“.
Sono forti, infatti, le polemiche che si sono generate a seguito della scelta di posticipare le partite in questione. Il campionato è quanto mai aperto e far giocare alcune partite in un momento difficile come il mese di maggio potrebbe compromettere le ambizioni di alcune compagini.
Ma il ministro Spadafora glissa ogni critica, ricordando che “ogni valutazione sulle ripercussioni a livello agonistico di questa decisione compete agli organi sportivi, non certo al Ministro dello Sport o al Governo“.
DISAGI PER I TIFOSI
L’emergenza coronavirus ha portato disagi a tante tifoserie, fra cui quella dell’Atalanta. In un comunicato pubblicato sui social, i supporters della Dea hanno dichiarato che non si recheranno in trasferta a Lecce. Di seguito il comunicato.
“Mercoledì la trasferta di Lecce è stata aperta, venerdì è stato chiuso il settore ospiti, il sabato mattina è stato riaperto. In modo irrispettoso sono stati presi in giro tutti quei tifosi che hanno preso ferie e prenotato mezzi per muoversi. Non siamo i burattini di nessuno, quindi a Lecce non ci saremo. La dignità e il rispetto vengono prima di tutto. Curva Nord Atalanta“.