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È un legame indissolubile quello che Costanza Afan de Rivera Florio Costaguti nutre con la Sicilia e con Palermo, di cui è cittadina onoraria, e non solo per le sue radici familiari.
Figlia di Giulia Florio, ultima erede della famiglia, e nipote di Franca Florio, emblema di stile e cultura dell’Isola nel periodo d’oro del Novecento, Costanza sin da piccola, pur essendo nata a Roma, ha respirato l’aria salmastra dell’Arenella a Palermo.
“Mia mamma ridendo mi diceva sempre che dei suoi cinque figli sono quella con più sangue siciliano nelle vene“, ci dice orgogliosa Costanza nella video intervista, riannodando le fila di una vita che, tra storia, ricordi e propositi per il futuro, mira a far conoscere l’evoluzione della famiglia Florio soprattutto alle nuove generazioni.
Perché nonostante il nome dei Florio comunque riecheggi nella sostanza, ci racconta Costanza, la eco di questa famiglia è tenuta in una specie di nebbia, soprattutto dalla classe politica, mentre le nuove generazioni e le scuole, in particolare, mostrano grande interesse. “Giro moltissimo e mi piace rispondere alle domande degli studenti che si dimostrano molto attenti e curiosi verso le mie radici familiari“.
Sangue siciliano ma anche “indole dei Florio” quella di Costanza che vuole con questi incontri sottolineare l’anima sociale e generosa, nell’azione, di Franca Florio, figura spesso eclissata all’ombra degli uomini della famiglia, nonna affettuosa che i nipoti chiamavano “Greny”.
“È sempre ricordata per la sua bellezza, il suo stile, la sua eleganza, io voglio che si conosca mia nonna come donna; forse non tutti sanno che, tra l’altro, dopo il terremoto di Messina, incinta di mia madre, andò sul posto come volontaria per aiutare nei soccorsi“.
E in quest’ottica Costanza ha messo a disposizione foto e materiale privato, inedito, per la mostra “Fotografare Franca Florio – Il volto della Stella d’Italia“, curata da Alba Romano Pace, che si inaugurerà venerdì 12 aprile allo Stand Florio (Via Messina Marine, 40), da poco restaurato e riaperto alla città.
C’è però anche un velo di amarezza che copre, ancora oggi, l’immagine di Franca Florio e il suo legame con Palermo. “Quando seppi che il quadro di mia nonna sarebbe stato battuto all’asta, proposi un crowdfunding cercando di coinvolgere tutti, dai semplici cittadini alle istituzioni. Non avendo recuperato la somma necessaria, coinvolsi una coppia di miei amici, i marchesi Berlingieri, che lo vollero a tutti i costi e che, oggi, lo custodiscono a Palazzo Mazzarino. Penso che in questa occasione la città di Palermo ha girato le spalle, per la seconda volta, a Donna Franca Florio“.