È stabile al 15% l’occupazione dei reparti di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid in Italia (un anno fa era al 36%) ma, nelle ultime 24 ore, cresce in 10 regioni: Abruzzo (al 23%), Basilicata (26%), Calabria (29%), Emilia Romagna (15%), Marche (19%), Pa Trento (12%), Piemonte (11%), Toscana (14%), Valle d’Aosta (13%) e Veneto (11%). È stabile, in Italia, anche l’occupazione delle terapie intensive al 4% (un anno fa segnava il 36%) e nessuna supera oggi la soglia del 10%. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 18 aprile 2022, che evidenziano, negli ultimi giorni, un andamento altalenante in molte regioni.
Nel dettaglio, a livello giornaliero, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area ‘non critica’ da parte di pazienti con Covid-19 cala in 2 regioni o province autonome: Molise (14%) e Umbria (36%). È stabile nelle restanti 8: Campania (17%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (18%), Liguria (18%), Lombardia (11%), Pa di Bolzano (6%), Puglia (21%), Sardegna (20%) e Sicilia (24%). Il valore supera la soglia del 20% in 6 regioni o province autonome: Umbria (36%), Calabria (29%), Sicilia (24%), Basilicata (26%), Abruzzo (23%) e Puglia (21%).
Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in 3 regioni: Basilicata (al 5%), Liguria (5%), Piemonte (4%). Cala in 4 regioni: Abruzzo (5%),Campania (5%), nella Pa Bolzano (2%), Umbria (3%).
Mentre è stabile nelle restanti 14: Calabria (9%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (7%), Lombardia (2%), Marche (3%), Molise (5%), Pa Trento (2%), Sardegna (10%), Sicilia (6%), Puglia (7%), Toscana (5%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (2%).