L’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid è ferma al 14% in Italia (un anno fa era al 43%) ma nelle ultime 24 ore raggiunge il 35% in Calabria e altre 5 regioni registrano valori superiori al 20%: Umbria (29%), Basilicata e Sicilia (25%), Marche (22%), Puglia (21%).
L’occupazione delle terapie intensive, invece, è ora stabile al 5% in Italia a fronte del 39% raggiunto esattamente un anno fa, ed è sotto il 10% in tutte le regioni. Lo indicano i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 23 marzo 2022.
Nel dettaglio, in base al monitoraggio quotidiano, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19 scende in 3 regioni Basilicata (al 25%), Sardegna (20%), Valle d’Aosta (9%); mentre cresce in altrettante: Calabria (35%), Marche (22%), Molise (16%). E’ stabile nelle restanti 15 regioni o province autonome: Abruzzo (al 20%), Campania (15%), Emilia Romagna (11%), Friuli Venezia Giulia (10%), Lazio (17%), Liguria (15%), Lombardia (9%), Pa di Bolzano (14%), Pa Trento (8%), Piemonte (8%), Puglia (21%), Sicilia (25%), Toscana (15%), Umbria (29%) e Veneto (8%).
Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in Friuli Venezia Giulia (3%), Lombardia (3%), Marche (3%) e Puglia (7%) mentre cala in Basilicata (4%), Liguria (3%), Molise (0%). In Valle d’Aosta (0%) variazione non disponibile. E’ invece, stabile in 13 regioni o province autonome: Abruzzo (al 7%), Calabria (6%), Campania (6%), Emilia Romagna (6%), Lazio (8%), Pa Bolzano (5%), Pa Trento (1%), Piemonte (4%), Sardegna (9%), Sicilia (7%), Toscana (6%), Umbria (5%) e Veneto (3%).