“Discesa della quarta ondata non significa circolazione endemica del virus né, tantomeno, fine della pandemia. Indipendentemente dal termine dello stato di emergenza, al momento è impossibile abolire misure di sanità pubblica come mascherine al chiuso e isolamento dei positivi, indispensabili per consentire la completa riapertura di tutte le attività“. Così il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta che sottolinea: “Con 50 mila nuovi casi al giorno, tasso di positività dei tamponi al 10% e quasi 1,3 milioni di casi attualmente positivi la circolazione del virus è ancora piuttosto elevata”.
La quarta ondata “è in piena fase discendente, con evidente riduzione della pressione ospedaliera e dei decessi” ma “se i dati consentono di guardare avanti con ragionevole ottimismo, non è accettabile ‘approfittare’ della fine dello stato di emergenza per confondere le carte in tavola: discesa della quarta ondata non significa circolazione endemica del virus né, tantomeno, fine della pandemia. Tali accezioni, infatti, rappresentano distorsioni della realtà che disorientano la popolazione e rischiano di legittimare decisioni azzardate“, dice Cartabellotta.
Occorre guardare “sin da ora al prossimo autunno-inverno: se è ragionevolmente certa una tregua nei prossimi mesi, questo tempo prezioso deve essere sfruttato al meglio per un’adeguata programmazione. Perché con il nuovo inverno il risveglio dal ‘sogno collettivo’ potrebbe essere molto brusco“, conclude il presidente Gimbe