La Sicilia che da oggi è in zona arancione registra un calo dei contagi e un boom di vaccinazioni, favorite in qualche modo dalle ulteriori limitazioni per coloro che non sono in possesso del super green pass.
Non a caso tra venerdì a domenica è stato ampiamento superato nell’isola il target indicato dalla struttura commissariale nazionale con la somministrazione di oltre 126 mila dosi, comprese quelle pediatriche, di cui oltre 90mila booster, le terze dosi che danno la possibilità di ottenere la certificazione rafforzata. La discesa dei contagi viene certificata anche dal bollettino quotidiano diffuso dal ministero della Salute.
Non tanto per il numero di nuovi casi (3.629 rispetto ai 5.394 del giorno precedente) che risente del minor numero di tamponi effettuati nella giornata domenicale quanto per il tasso di positività che scende comunque dal 15,4% al 13,9%. Sul fronte ospedaliero aumenta il numero dei pazienti Covid nei reparti ordinari, 1.625 con 35 casi in più rispetto a ieri, mentre resta stabile quello di ricoverati in terapia intensiva: 164, lo stesso numero di ieri. Un andamento confermato anche dall’ufficio Statistica del Comune di Palermo che ha elaborato i dati diffusi dal Dipartimento della Protezione Civile.
Nella settimana appena conclusa il numero dei nuovi positivi al Covid si è ridotto di un terzo rispetto alla settimana precedente e sono sensibilmente diminuiti anche i nuovi ingressi in terapia intensiva. È però aumentato il numero dei decessi segnalati. In particolare i nuovi casi sono stati quasi 49mila, il 33% in meno rispetto alla settimana precedente. I ricoverati sono stati 1590, di cui 164 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono aumentati di 74 unità, mentre quelli in terapia intensiva sono cresciuti invece di 4. Resta invece molto alto il numero delle persone decedute: 8181.
L’attenzione continua dunque ad essere concentrata sulla pressione negli ospedali e in particolare nei reparti di terapia intensiva. Tiziana Maniscalchi, direttore del pronto soccorso dell’ospedale Cervello, spiega che al momento i 260 posti in terapia intensiva del Cervello sono pieni e per due terzi si tratta di pazienti non vaccinati. “Tuttora arrivano al pronto soccorso del Cervello – spiega la responsabile – tantissimi anziani di 80 anni e di 90 anni non vaccinati. Bisognerebbe rivedere questa situazione e cercare di capire cosa fare per fare vaccinare i deboli. Troppi gli anziani che arrivano da noi non vaccinati e questi purtroppo non hanno spesso una prognosi favorevole”.